Riguardo alle numerose indiscrezioni apparse sulla stampa negli ultimi giorni circa le imminenti elezioni comunali che si terranno ad Arcola il prossimo 26 maggio, Rifondazione Comunista intende chiarire la propria posizione, già espressa a più riprese nei ripetuti incontri con le parti politiche interessate, a partire dallo scorso dicembre. Il nostro partito viene da dieci anni di opposizione alle giunte Pd targate Giorgi e Orlandi e ha eletto con le proprie liste autonome un consigliere nel 2009 e due consiglieri nel 2014 (raggiungendo in questa ultima tornata il 22% dei voti). Alla luce degli avvenimenti nazionali e locali del 2017 e 2018, che hanno visto una forte crescita nel Paese della destra più estrema e che ha portato alla Lega salviniana alla guida di comuni fondamentali e altamente simbolici come La Spezia e Sarzana, nonché al governo italiano, siamo venuti incontro, assieme a tutte le altre forze di sinistra arcolane (Comunisti Italiani, Sinistra Italiana, Mdp) alla proposta del Partito Democratico di "sotterrare l'ascia di guerra" per non lasciare cadere Arcola (il terzo comune della provincia per numero di abitanti) in mano ai peggiori elementi populistici e reazionari.
La proposta di tutta la sinistra, oltre che sulla base di un programma ancora da sottoscrivere, parte inevitabilmente dal nome del candidato sindaco, dato che che a causa della legge elettorale vigente dal 1993, la stragrande maggioranza del peso del governo ricade sulla figura del primo cittadino, prima ancora che sulla giunta e sul consiglio comunale. Naturale quindi pensare ad una figura che incarni anzitutto i valori dell'antifascismo, dell' ecologismo e del soccorso delle fasce più deboli della società, ma che sia anche in grado di avere un'esperienza tale da guidare il comune nei prossimi cinque anni che si prevedono molto difficili, sia per la congiuntura economica in corso, sia a causa delle gestioni precedenti che abbiamo criticato tra i banchi dell'opposizione.
Abbiamo pertanto ufficialmente proposto al Partito Democratico, come necessario punto di partenza, un nome che possa offrire una discontinuità alle giunte precedenti ed incarnare nello stesso tempo i valori più autentici in cui crediamo. Un nome in cui tutti i componenti della futura coalizione possano riconoscersi, senza però poterlo vantare come un proprio candidato "di bandiera".
Rifondazione, d'accordo con gli altri esponenti della sinistra arcolana, ha formulato al Pd il nome di Mirco Rossini, in passato assessore comunale e membro dello stesso Pd, ma che in questo momento non appartiene ad alcun partito. Lo stesso Rossini si è detto disponibile alla candidatura purché si presenti un'unità della coalizione al suo sostegno.
Ogni altro nome che risulti appartenente a questa giunta o ad un partito in particolare risulterebbe, a nostro parere, poco utile ai fini del raggiungimento dell'unità tanto auspicata. I tempi stringono e chiediamo al partito di maggioranza relativa una risposta ufficiale sul nome di Mirco Rossini, l'unica possibilità nel panorama politico arcolano di unire tutti gli schieramenti e compattare il fronte antifascista contro una destra che crede di poter mettere la mani su Arcola dopo oltre settant'anni di storia. Siamo fiduciosi che nell'interesse del bene comune si possa siglare un accordo che ci permetterà di costruire un programma e una lista in grado di governare il territorio cambiandone finalmente il volto dopo le ultime gestioni.