“Migliaia di ragazzi aderiscono al “Global Climate Strike For Future” la manifestazione mondiale nata per chiedere interventi concreti contro il riscaldamento globale, l’inquinamento e i cambiamenti climatici. Non posso che dirmi vicino a questi ragazzi e a questa grande battaglia: è in gioco il loro futuro e i Governi di tutto il mondo non fanno ancora abbastanza per salvaguardarlo. Per questo, annuncio che, come UNICEF Italia, abbiamo deciso di aderire alla Manifestazione mondiale” – lo dichiara Andrea Iacomini, Portavoce dell’UNICEF Italia.
“Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno 7 milioni di morti sono riconducibili all’esposizione a fonti di inquinamento. I bambini sono tra i gruppi maggiormente a rischio” – continua Iacomini- “Lo studio dell’UNICEF Danger in the Air: How air pollution can affect brain development in young children, mostra che sono circa 17 milioni i bambini con meno di un anno di età che vivono in aree in cui l’inquinamento atmosferico è di almeno 6 volte superiore ai limiti internazionali. Questi bambini respirano aria tossica che mette potenzialmente a rischio il loro sviluppo cerebrale: oltre tre quarti di loro ( 12 milioni) vive in Asia Meridionale. In Europa 500.000 morti ogni anno sono riconducibili agli effetti dell’inquinamento”.
“Il benessere dei bambini in ogni suo aspetto dipende molto dall’ambiente in cui vivono, ed è per questo necessario fin da subito iniziare a ridurre drasticamente le emissioni di gas serra scongiurando in questo modo il surriscaldamento globale. I disastri climatici, la diffusione di malattie trasmesse da vettori, la scarsità d'acqua ed il livello del mare in aumento sono tutti fenomeni in grado di minare i diritti fondamentali dei bambini, specialmente quelli in condizioni di povertà. UNICEF è impegnato ogni giorno per far sì che tutti i bambini e le bambine possano godere del miglior stato di salute possibile, così come previsto dall’articolo 24 della Convenzione Sui Diritti Dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Chiediamo alle istituzioni di promuovere politiche che contribuiscano a ridurre l’esposizione dei bambini ad agenti dannosi e fonti d’aria inquinata, anche attraverso l’adozione di misure che migliorino la consapevolezza e il monitoraggio dell’inquinamento. Sono gli stessi bambini e ragazzi a chiedere risposte immediate: domani è già tardi. Bisogna agire adesso”, conclude Iacomini.