«Trovo inaccettabile e del tutto ingiustificata la decisione assunta dall’Ambito territoriale di caccia della Spezia di non proseguire la caccia al cinghiale anche nel mese di dicembre e gennaio, come indicato e suggerito dalla Regione» così il consigliere Andrea Costa, (presidente di Liguria Popolare) condanna la scelta dell’ATC spezzino di non prolungare l’attività venatoria come richiesto nella comunicazione inviata il 17 dicembre scorso dall’assessore alla caccia Stefano Mai a tutti gli Ambiti per via del mancato raggiungimento del numero di abbattimenti stabiliti.
«Non escludo di chiedere, a breve, di valutare il commissariamento dell’ATC della Spezia – aggiunge il presidente della III Commissione (Attività produttive, Cultura, Formazione e Lavoro) – in quanto ritengo gravissimo che non siano rispettate le indicazioni regionali, peraltro sancite da un’apposita legge. La Regione si è assunta la responsabilità di accogliere le numerose sollecitazioni del mondo agricolo e dei tanti cittadini che sono esasperati dalla presenza di cinghiali e dai danni che provocano. L’atteggiamento dell’Ambito spezzino è assolutamente inspiegabile dal momento che è l’unico Ambito ligure a disattendere platealmente le indicazioni della Regione».
Secondo Costa «questo tipo di caccia risponde a precise esigenze dei cittadini che, quindi, hanno tutto il diritto di sapere con chiarezza di chi sono le responsabilità: mentre la Regione aveva compreso e accolto le necessità del territorio, l’Ambito ha deciso di fare orecchio da mercante. L’ennesimo atto di arroganza assurdo e incomprensibile da parte di chi, invece, dovrebbe accogliere le indicazioni regionali, poste - conclude - a presidio del benessere e della serenità dei residenti e delle aziende».