Si sollevano aspre polemiche per l’emendamento del governo alla legge di bilancio che proroga, in Liguria, una pesante accisa sui carburanti: a detta dell’esecutivo, l’aumento di 5 centesimi al litro servirà per coprire i danni causati dall’ondata di maltempo che ha travolto la regione a fine ottobre.
Ma Salvini e Rixi non dicevano che avrebbero abbassato il costo della benzina? Nessuna sorpresa se, adesso, la gente si indigna; giustamente. Però crediamo sia giusto fare un po’ di cronistoria sulla vicenda, per non cadere come al solito nella falsa informazione da social. L’accisa fu infatti inserita dal 2010 in poi, per sostenere le attività della Protezione Civile. Quindi, per comprenderci, sono ormai anni che le giunte succedutesi alla guida della regione chiedono tale misura ai governi nazionali. Ciò conferma che di fronte alle calamità naturali, o alle tragedie come ponte Morandi, i governi sia nazionali sia regionali si caratterizzano per poca lungimiranza e per tanta mancanza di idee. E nonostante questi prelievi si succedano dal 2010, le catastrofi in Liguria continuano ad accadere.
Il gettito complessivo di questa operazione ammonterebbe a circa 7 milioni l’anno, che secondo gli intendimenti della giunta regionale servirebbero per integrare i pochi milioni stanziati dal governo sul capitolo emergenze. Il fatto tragicomico è che il governo gialloverde, per bocca dello stesso Salvini, ha sempre affermato che avrebbe ridotto le accise sui carburanti. E invece questo è il risultato. Nonostante i roboanti impegni del segretario leghista e del Viceministro Rixi, i liguri sono costretti a pagare la benzina più cara d’Italia.
Vorremmo sperare in uno scatto di coerenza da parte dei parlamentari liguri del M5S e della Lega: votino contro l’emendamento al bilancio che conferma tale manovra. Ma vorrei altrettanta coerenza da parte di chi, governando in precedenza questa regione, ha compiuto esattamente le stesse scelte e ha avvallato analoghe soluzioni semplicistiche. Tutti riconoscano che i disastri ambientali e il tracollo delle infrastrutture debbano essere affrontati mediante una rigorosa manutenzione del territorio, con fondi dedicati e interventi mirati. Il mantenimento delle accise è soltanto uno schiaffo per i Liguri, che così pagano 2 volte: prima subiscono i danni del maltempo, poi devono sborsare i soldi di tasca propria per riparare ai danni sofferti.
Gianni Pastorino
Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria