Questa mattina nella III Commissione (Attivita' produttive, cultura, formazione e lavoro) presieduta da Andrea Costa (Liguria Popolare- Noi con l’Italia) si sono svolte le audizioni sulla Proposta di legge 179 presentata da Angelo Vaccarezza e Claudio Muzio, e sottoscritta da Andrea Costa, che modifica la legge regionale 11 luglio 2014, n. 17 “Disciplina della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei spontanei”
La legge prevede l'utilizzo di pettorine rifrangenti per i cercatori di funghi in modo da renderli più facilmente individuabili: «L’introduzione di questa novità – spiega Costa – da una parte rende visibili i cercatori funghi, e quindi rappresenta una misura di sicurezza, considerato gli incidenti che spesso accadono nei nostri boschi. Inoltre la pettorina agevola la ricerca dei cercatori di funghi dispersi: anche questi sono casi purtroppo frequenti. Ho aderito, dunque, con convinzione all’iniziativa dei due colleghi consiglieri – conclude Costa – perché ritengo che sia una proposta di buon senso ispirata ad una sempre maggiore tutela della sicurezza».
Claudio Muzio, firmatario del provvedimento, ne sottolinea le finalità: «Alcuni episodi accaduti in passato mi hanno spinto ad una riflessione sull’importanza di accrescere la tutela di chi frequenta i boschi nella stagione autunnale e di permettere a tutti, grazie a questa minima avvertenza, la fruizione delle aree verdi in totale sicurezza e tranquillità. Auspico che il testo possa essere condiviso anche dagli altri colleghi consiglieri». Secondo Muzio «è stato importante il contributo fornito questa mattina dagli amministratori locali e da tutti i soggetti coinvolti al fine di migliorare la proposta».
Il testo della proposta di legge prevede l’utilizzo di una pettorina rifrangente ad alta visibilità da parte dei cercatori di funghi, consegnata, eventualmente, insieme al tesserino annuale da parte degli enti preposti alla gestione della raccolta dei funghi. “Durante i giorni di caccia – si legge nel testo – questa pettorina li rendere maggiormente riconoscibili e ridurrebbe notevolmente il rischio di confonderli con gli animali che si trovano nei boschi, dove la visibilità può essere spesso limitata a causa degli alberi e del fitto fogliame. Inoltre li renderebbe maggiormente visibili anche nel momento in cui si verificasse la necessità di ritrovarli in caso di smarrimento nei boschi”.