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Scuole spezzine, le opposizioni all’attacco: “Il Comune dov’è? Manca una visione" In evidenza

Pd, LeAli a Spezia, Psi, Spezia Bene Comune e Spezia Bella Forte Unita presentano sei proposte. Popolazione scolastica della provincia in calo di 458 unità rispetto al 2015.

Sei proposte per una visione d'insieme sul mondo della scuola alla Spezia. Le propongono le opposizioni di centrosinistra (Partito Democratico, LeAli a Spezia, Partito Socialista, Spezia Bene Comune e Spezia Bella Forte Unita) per stimolare l'amministrazione, giudicata priva di progettazione e idee di fondo sul tema del futuro delle scuole.

“Da oggi non ci limiteremo a criticare nel merito l’amministrazione, ma la incalzeremo proponendo anche delle soluzioni", spiega la capogruppo del Pd in consiglio comunale Federica Pecunia, che questa mattina ha affiancato nella presentazione del documento Roberto Centi di LeAli a Spezia e Paolo Manfredini del Partito Socialista.

Nidi e materne, servizi all’utenza, servizi di sostegno ad alunni disabili o con deficit di apprendimento e supporto all’integrazione, edilizia scolastica e manutenzione ordinaria, piano di dimensionamento scolastico e università: questi i sei punti del documento (scaricabile in calce all'articolo), che si trasformeranno in altrettante mozioni da presentare in consiglio comunale. In un contesto in cui, secondo i dati della Provincia, la popolazione scolastica del territorio è passata dai 25.969 ragazzi dell’anno scolastico 2015/16 ai 25.511 di quello 2018/19. Un calo dell’1,7% (458 unità).

“Tra quello di cui si discute più spesso in consiglio comunale, mancano alcuni temi fondamentali come la scuola: abbiamo l'impressione che non rientri fra gli argomenti di maggior interesse per il Comune, in un contesto nazionale in cui è ovunque la cenerentola, compresa la manovra economica del governo", osserva Centi, che della materia se ne intende, essendo vicepreside del liceo scientifico “Pacinotti”.

“Ogni tanto vediamo provvedimenti dell'amministrazione di tipo gestionale, che però non rientrano mai in una visione generale del problema, vitale per la città a prescindere dalle competenze, che sono regionali, provinciali e comunali. È vero che le competenze sono diverse, ma i cittadini sono gli stessi. Il comune non può non occuparsi di questi temi”.

Dello stesso avviso Manfredini, preside del "Fossati-Da Passano": “Siamo convinti che il sistema formativo sia importante. Una scuola che funziona ha una ricaduta positiva sul territorio: è nelle scuole che si capisce l’abc della tenuta democratica e sociale di una comunità, è lì che si gettano le basi per lo sviluppo economico”.

NIDI E MATERNE

Nelle strutture educative per l’infanzia “restano ancora oggi (a fronte di 826 bambini iscritti) 102 domande inevase di cui 71 al nido e 31 nella scuola dell’infanzia – affermano le opposizioni – Ciò significa che ci sono 102 bambini (e 102 famiglie) che non hanno trovato posto nelle strutture comunali e che si sono rivolte altrove (strutture private) o che sono rimaste fuori dai servizi della prima infanzia”.

La richiesta è di un maggiore stanziamento di fondi “per convenzionare il Comune con nidi privati sulla base di una preventiva verifica degli standard qualitativi del servizio”.

SERVIZI ALL’UTENZA

Le opposizioni propongo di “implementare i servizi post scolastici a tariffe contenute per le famiglie meno abbienti, visto che la situazione al momento appare non soddisfacente per organizzazioni e tariffe e che molte famiglie si rivolgono a strutture private proposte da enti ecclesiastici, società sportive e similari, con costi elevati”.

SOSTEGNO AD ALUNNI DISABILI O CON DEFICIT E INTEGRAZIONE STRANIERI

Nel mirino finisce Alisa, la “super” Asl regionale, che secondo le opposizioni non ha fatto nulla per “equilibrare le disomogeneità di fabbisogno nelle quattro province liguri”. Risultato? Spezia si trova ancora “sotto organico", costretta a “scontare la maggiore ‘facilità’ con cui nel Ponente e a Genova si certificano i disturbi, solo attraverso una affannosa rincorsa e grazie alle solite deroghe ha colmato il gap dello sbilanciamento”.

“L’amministrazione alzi la voce in Regione”, chiedono le opposizioni. Anche sul fronte dell’integrazione degli alunni stranieri, la situazione viene giudicata critica: “Lescuole versano in stato di totale necessità, dovuto ai continui tagli”. Che fare? Creare un gruppo di lavoro interistituzionale, che “superi barriere fra enti e istituzioni, che non hanno più senso specie dopo il depotenziamento delle Province, che mantengono molte competenze sulle scuole senza avere più risorse”.

EDILIZIA E MANUTENZIONE

La Silvio Pellico, il complesso di Stradone D’Oria, la scuola della Foce e il Palazzo degli Studi di Piazza Verdi: le opposizioni puntano il dito contro una serie di edifici scolastici che hanno vissuto tempi migliori. “Chiederemo un resoconto delle spese e un planning degli interventi effettuati e da effettuare”, e “un piano dettagliato con stanziamenti certi e progetti idonei”.

Senza dimenticare la manutenzione ordinaria, “dalla tinteggiatura delle pareti al decoro degli ambienti e degli arredi, al materiale di consumo”. Bisogna destinare “il doppio delle risorse attuali”, chiedono le opposizioni.

DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO

Basta alla tendenza “a spacchettare e rimpacchettare le scuole sulla base di criteri esclusivamente organizzativi e amministrativi”. Sì invece a “criteri preventivi”, “prima che le emergenze determino visioni parziali e senza futuro”.

UNIVERSITÀ

“È pressoché assente dall’agenda politica del Comune, come se si trattasse di un progetto marginale”, accusano le opposizioni. Che chiedono di allentare la dipendenza dall’ateneo di Genova. “Occorre poi definire una strategia in termini di orientamento verso i percorsi universitari offerti dal polo Marconi a partire dalle nostre scuole superiori”.

L’altra proposta è quella di ampliare la gamma dell’offerta formativa, “prevedendo di istituire ad esempio un corso di Economia e Management turistico, che ben si adatterebbe alla rinnovata vocazione turistica del nostro comprensorio”.

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