Il consiglio comunale di ieri sera inizia subito con un’interpellanza del consigliere Massimo Lombardi in merito alla strada napoleonica La Spezia-Porto Venere, luogo di numerosi incidenti alcuni dei quali sono stati pagati a caro prezzo (Leggi QUI e QUI): “Questa interpellanza non è mia, ma mutuata da un politico che rappresenta il mio nemico storico in città, ovvero l’avvocato Cesare Bruzzi Alieti (candidato sindaco con Casapound La Spezia alle scorse elezioni amministrative, leggi QUI). Quando ci sono delle questioni fondamentali per la nostra città c’è una collaborazione trasversale. Quando è stata redatta questa interpellanza c’era appena stata la seconda vittima della strada, mi pareva opportuno proporre delle soluzioni, in parte si sono già viste nelle scorse settimane grazie all’intervento dell’amministrazione”.
L’assessore Kristopher Casati risponde: “Ci siamo attivati, l’intervento principale ha visto la collaborazione con la provincia con la riclassificazione della strada ed alcune criticità sono state risolte. C’è un cantiere in corso all’altezza di Fabiano, la competenza è provinciale. Abbiamo interloquito con la provincia per accelerare i lavori, c’è però una criticità legata alla stabilità della strada”.
Il gruppo consiliare del M5S chiede spiegazioni in merito alla moria di pesci con una forte concentrazione nella zona di Melara, come riportato da un quotidiano locale. È sempre l’assessore Casati a rispondere, premesso che la situazione è ancora in fase di studio e approfondimento: “Ci siamo subito attivati per rimuoverli. Sono stati effettuati diversi campionamenti ed Arpal dichiara che i risultati sono ancora in corso di valutazione. È plausibile che la moria sia stata causata da uno sversamento incontrollato di materiale fognario non depurato”.
La consigliera del Partito Democratico Federica Pecunia chiede delucidazioni in merito all’area verde di piazza Concordia intorno all’anfiteatro, in particolare per quel che riguarda la pavimentazione disconnessa a causa delle radici dei pini e dell’impianto di irrigazione che pare non essere più funzionante. L’assessore Luca Piaggi risponde che secondo gli agronomi l’impianto di irrigazione non è più necessario e da parecchi anni non è più in uso, le piante non necessitano quindi più di una costante irrigazione. “Per quel che riguarda la pavimentazione il problema è più complesso, le radici hanno sollevato in parecchi punti la pavimentazione che risulta sconnessa - risponde l’assessore Piaggi - Dovrebbe essere fatto un intervento di allargamento della zona di respiro delle radici. Facendo un conto, si tratta di un lavoro che prevede una spesa intorno ai 40-50 mila euro, ad oggi non inseriti nel piano triennale delle opere. Una cifra del genere non si può inserire nell’accordo quadro, serve un finanziamento ad hoc”.
Si parla poi del Villaggio del Palio, in particolare il consigliere Lombardi ha ritenuto inopportuno l’utilizzo dei container disposti sulla passeggiata Morin, ritenendolo un esperimento non molto riuscito. L’assessore Casati risponde: “La scelta è stata del Comitato in autonomia. Dal punto di vista estetico si tratta di una questione soggettiva, non c’era nessun secondo fine o significato occulto dal punto di vista morale e politico, si è trattato di una scelta tecnica. Il prossimo anno probabilmente non verranno utilizzati, magari verranno sviluppate altre idee ma io comunque appoggerò le scelte del prossimo Comitato. Abbiamo confermato esattamente i 115mila euro per il 2017 anche per il 2018”.
La consigliera Pecunia presenta una seconda interpellanza, geograficamente vicina alla precedente, riguardante il distributore di benzina in piazza Concordia: “Si tratta di un distributore censito tra gli impianti da dismettere. C’è stato un pronunciamento definitivo del TAR che ha stabilito la possibilità a procedere per la demolizione. Si è intenzionati a demolirlo o no?”. L’assessore Piaggi ricostruisce la cronistoria legata a quel distributore: “C’è una lunga questione legale intorno al distributore conclusasi nel 2017 con una sentenza, dove l’amministrazione è uscita vincitrice e obbliga lo sgombero dell’area per il gestore del distributore. Lo smantellamento, da un punto di vista tecnico, non si è mai concretizzato con una progettazione dell’area, ad oggi non risulta nessuno studio in merito. Servirebbe un progetto unitario che leghi il distributore alla zona in esame nella sua precedente interpellanza (area verde di piazza Concordia). C’è un problema: Il gestore deve bonificare l’area, levando le pompe, la parte sotterranea e riconsegnare l’area bonificata. Nonostante i solleciti, questo non è ancora avvenuto. Se il gestore fosse inadempiente bisognerebbe intervenire in sostituzione andando a reperire risorse all’amministrazione e poi richiederle a lavoro effettuato. Quello che mi preoccupa è la bonifica della parte sotterranea che potrebbe essere molto onerosa. Prendo l’impegno di approfondire questa cogente questione”.
Si passa poi alla delibera in merito all’approvazione del progetto di fusione tra Atc S.p.A e Atc mobilità e parcheggi S.p.A e relativa riorganizzazione delle aziende della mobilità. Prima che l’assessore Manuela Gagliardi possa presentare la delibera, il consigliere di LeAli a Spezia Guido Melley prende la parola: “In questi giorni abbiamo assistito a conferenze di capigruppo convocate poi sconvocate, stessa cosa per le commissioni consiliari. Avevamo chiesto di avere più tempo per affrontare la pratica, ma non si è voluto o potuto accogliere la nostra richiesta. C’è stata poca attenzione verso le nostre richieste, forse troppa verso quelle della giunta. Non ci siamo sentiti tutelati, quindi io e il consigliere Centi abbandoneremo l’aula per protesta, spero non accada mai più”. Così facendo il gruppo LeAli abbandona l’aula, ricalcando lo stile del consigliere Massimo Caratozzolo che ha abbandonato con un Coup de théâtre la sala consiliare nell’ultimo consiglio comunale al momento della votazione (leggi QUI).
“Questa delibera segue quella del consiglio comunale del 2 marzo 2017, dove si deliberava in merito alla riorganizzazione delle aziende della mobilità e della sosta. L’amministrazione precedente quindi ha già approvato in sintesi le operazioni di fusione per corporazione delle società Atc S.p.A e Atc mobilità e parcheggi S.p.A, dandosi costituzione alla cosiddetta Newco, oltre alla fuoriuscita della provincia dalla compagine di Atc Esercizio seppur detenuta indirettamente per il tramite di Atc S.p.A. L’operazione di fusione nasce dall’esigenza del decreto Madia di revisionare le società che non hanno i requisiti previsti nel decreto come Atc S.p.A. Atc esercizio, Atc mobilità e parcheggi e Atc S.p.A hanno richiesto al Tribunale della Spezia la nomina di periti per le perizie di valutazione aziendale. Le perizie con i valori sono state depositate il 5 settembre, lo dico perché il procrastinare dei tempi è stato dettato dalle esigenze dei tempi tecnici. Considerando che c’è un termine, quello del 15 ottobre, legato alle assemblee delle varie società”.
Il consigliere del gruppo Toti - Forza Italia Giacomo Peserico, presidente della V° commissione che si è occupata del tema, afferma che il suo gruppo si è sempre auspicato una riorganizzazione delle società partecipate: “Non è propriamente una vittoria, si tratta di rispondere ad un qualcosa che la legge ha determinato a livello nazionale. Non è una delibera fondamentale per il futuro del gruppo Atc e del servizio pubblico, quelli saranno argomenti di nuove delibere e nuove decisioni da parte di giunta, consiglio comunale e Regione. Ci sarà modo di affrontare in commissione queste tematiche”.
Una puntualizzazione sul tema la espone la consigliera Pecunia: “Vero che la perizia è arrivata il 5, altrettanto vero che a Sarzana si è fatta una commissione congiunta, il colore della giunta è simile a quello della Spezia. Sembra non ci sia da parte vostra la volontà di rispondere alle richieste della minoranza. Non ci è stato detto qual è la funzione aldilà della razionalizzazione, non si è detto quali opportunità ci lascia. Non si capisce che cosa si voglia fare del trasporto pubblico locale a fronte di un nuovo soggetto giuridico”.
A sollevare perplessità e dubbi ci pensa il consigliere Lombardi, parlando di possibili futuri licenziamenti e tagli delle corse: “Eravamo in opposizione contrari a quel provvedimento allora e lo siamo anche oggi, manifestiamo una contrarietà ad una parte, chiaro che per quel che riguarda il decreto Madia ci devono essere delle razionalizzazioni e bisogna uniformarsi alla normativa. Si va verso una privatizzazione estrema di un bene comune, il trasporto pubblico. C’è stata un’assenza di incentivi per l’utilizzo dei mezzi proprio perché si guarda ad un tipo di scelta che virerà verso la privatizzazione e che andrà verso una riduzione del personale e al taglio delle corse”.
L’intervento del consigliere Lombardi pare un processo alle intenzioni, almeno questo quello che afferma il consigliere Andrea Costa: “Creiamo un qualcosa per cui i comuni sono i protagonisti. Parlare in questa fase di taglio al personale lo trovo fuori luogo. Dire che questa manovra porterà vero il privato vuol dire non avere approfondito. Non credo sia più il tempo di far viaggiare le corriere vuote nella nostra provincia, dobbiamo studiare un trasporto pubblico che risponda alle esigenze dei cittadini”.
Si giunge quindi alla votazione finale nonostante il voto contrario del consigliere Lombardi, del gruppo consiliare del M5S e del consigliere Luigi Liguori.