Spezzino di 47 anni, sposato, avvocato e candidato con CasaPound.
Iniziamo dal presente: può fornirci un giudizio sulla passata amministrazione? Ad oggi secondo lei quali sono le emergenze che la città si trova a dover affrontare?
“Il mio giudizio non può che essere negativo, sotto ogni punto di vista: dal lavoro, considerato che la città ha perso tra i 30 e i 40 mila abitanti e i giovani devono andare a cercare lavoro altrove, a meno che non abbiano conoscenze; degrado, perché sono aumentate immigrazione e delinquenza, e ci sono quartieri in mano a bande di extracomunitari e quartieri dove le forze dell’ordine non posso entrare. Raccolta differenziata che ha reso la città sporca: credo che all’epoca dei Romani le città fossero più pulite, quindi paragonerei il livello di pulizia delle nostre strade al Medioevo”.
Il suo sogno: immagini la città con lei sindaco, come la vede fra 5 anni, al termine del suo mandato?
“Vorrei vederla con più giovani che lavorano e con più bambini italiani, anche grazie alla nostra proposta del reddito di cittadinanza; con più pulizia e con meno delinquenza”.
Non credete sia una contraddizione dare la colpa all’immigrazione, quando voi stessi ammettete che la colpa di certe problematiche è della politica?
“La classe politica indubbiamente ha delle responsabilità, ma la condizione generale sta peggiorando per colpa di flussi migratori incontrollati: basti pensare che alla Spezia, lo scorso anno, sono state dirottate risorse per circa 5milioni e mezzo di euro verso le cooperative o alberghi che ospitano presunti profughi. Risorse che avremmo voluto vedere destinate in altro modo”.
Quale sarà il suo primo atto ufficiale da sindaco, nel caso venisse eletto?
“Dare le case che sono sotto la gestione del comune a famiglie italiane sfrattate o che vivono in condizioni disagiate. Come dice il nostro movimento: dare una casa agli italiani”.
Alla Spezia devono convivere più esigenze e bisogni (porto, marina militare, turismo, bisogno di nuovi posti di lavoro, etc.) il suo programma tiene conto di questa esigenza? Se sì, che risposte fornisce?
“Si sono punti del nostro programma. Il porto è una delle poche realtà che va bene, ma va integrata con il resto. Le crociere sono un investimento, ma va migliorato ed incentivato, ad esempio allacciandole con la corrente elettrica per non farle inquinare. Poi la Marina Militare: credo sia sttao un errore non chiedere qualcosa in cambio quando è stato cancellato l'obbligo di leva obbligatori, come scuole di specializzazione per far venire qui persone competenti; o il caso dell' Isola del Tino, che secondo noi andrebbe messa a disposizione del turismo. L’arsenale, invece, deve diventare luogo da far crescere per puntare sulla nautica”.
Voi vi siete definiti fascisti del terzo millennio ponendovi ai limiti della costituzione, questo non contribuisce a ghettizzarvi?
“Questo è un nome che ci è stato dato e che noi accettiamo. Confermo però che noi rispettiamo le leggi dello Stato e partecipiamo alle elezioni amministrative nel pieno rispetto della legalità: abbiamo raccolto le firme per presentare le nostre liste. Credo che invece debbano vergognarsi coloro che si presentano con falce e martello, simbolo di morte e distruzione. Noi di CasaPound abbiamo fatto solo del bene”.