La mancata risposta da parte del sindaco alle interpellanze ed interrogazioni del Movimento Cinque Stelle: è questa la ragione addotta dal capoguppo pentastellato nel Consiglio Comunale di Luni Andreani per la querela sporta nei confronti del primo cittadino.
"In questi 14 mesi di attività Consigliare come portavoce del M5S di Ortonovo/Luni – afferma Andreani - ho presentato numerosi accessi agli atti, interrogazioni ed interpellanze che hanno affrontato diverse problematiche presenti sul territorio ortonovese, molte delle quali suggerite dai cittadini stessi. Anche se i tempi di risposta spesso hanno sconfinato i giorni previsti dallo Statuto Comunale e dal Dlgs n. 267/2000, gli assessori e dirigenti competenti hanno sempre risposto, al contrario del Sindaco, Alessandro Silvestri, che non ha neanche ritenuto opportuno rispondere ai nostri solleciti, fino ad accumulare ben 8 risposte scritte alle nostre Interrogazioni e/o Interpellanze che affrontavano anche fatti molto importanti per la comunità ortonovese ma mai ricevute”.
“Per questo motivo, ma non solo per questo – prosegue il capogruppo - il 20 Agosto scorso ho deciso d’inviare al Sindaco, agli Assessori ed ai Capi Area del Comune di Luni una diffida per il rispetto dei termini previsti dalla normativa vigente in materia di “Riservatezza e tempi di risposta alle istanze”.
Andreani chiedeva di ottemperare a quanto previsto dalla legge, dallo Statuto e dal Regolamento Comunale e di essere informato su eventuai ritardi nelle risposte e affermava che se ciò non fosse avvenuto, tale comportamento sarebbe stato interpretato come oltraggioso al ruolo istituzionale del Consigliere e non più tollerato.
Spiega l'esponente pentastellato: “Trascorsi oltre i 30 giorni, previsti dalla legge, dalla diffida del 20 Agosto e non ricevendo nulla da parte del Sindaco, neppure verbale, e l’occasione poteva essere colta durante l’ultimo Consiglio Comunale, ieri ho deciso di sporgere formale querela/denuncia nei confronti del Sindaco del Comune di Luni Alessandro Silvestri, destinatario delle istanze rimaste inevase, alcune
anche da 12 mesi, per il reato previsto e punito all’art. 328, comma 2 del c.p. (omissione di atti d’ufficio) o per tutti gli altri reati riscontrabili nei fatti sopraindicati, chiedendo la giusta punizione del colpevole.
La legge prevede che il Consigliere ha diritto ad ottenere, per l'espletamento del proprio mandato, tutte le notizie ed informazioni utili dagli uffici del Comune e dalle Aziende ed Enti o di cui è parte e le risposte alle proprie istanze.
La mancata risposta alle istanze dei Consiglieri è da considerarsi a tutti gli effetti come una mancata risposta alla cittadinanza tutta e detta violazione pregiudica il diritto dei Consiglieri Comunali di poter esercitare con pienezza il mandato consiliare, svilendo la loro funzione rappresentativa dei cittadini.
Pertanto, ho evidenziato che la stessa costituisce grave e perdurante violazione di legge, tale da giustificare lo scioglimento del Consiglio comunale".