Nella giornata di ieri è stata pubblicata la sentenza del TAR sul ricorso presentato dai consiglieri di opposizione al bilancio di previsione 2018. La sentenza rileva quanto già conosciuto, ossia che il parere dell’organo di revisione è arrivato tardivamente rispetto alla presentazione dei documenti di bilancio ai consiglieri comunali, viziando così il diritto dei consiglieri ad avere il tempo necessario nella formazione di un giudizio consapevole sul testo della deliberazione.
La conseguenza della sentenza sarà una nuova votazione in Consiglio comunale del bilancio già approvato a maggio e il blocco dell’attività degli uffici fino alla avvenuta efficacia della deliberazione stessa. In sostanza non si potrebbe neppure parlare di vittoria di Pirro.
Bisogna però ricordare che la votazione del bilancio avvenne a seguito della diffida richiesta dagli stessi consiglieri di opposizione alla Prefettura della Spezia, la quale non poteva far altro che fissare una data stringente entro la quale deliberare. Alla scadenza imposta dalla Prefettura gli atti politici di indicazione delle poste di bilancio e della destinazione delle risorse erano già stati stabiliti, mancavano le valutazioni tecniche e le verifiche dell’organo di revisione, arrivate in tempo per il consiglio ma in ritardo per il regolamento. Questo fatto, che di per sé altro non è che un vizio formale e tecnico, ben lungi dal dipendere dall’organo politico gestionale, è stato usato a pretesto dall’opposizione per tentare di scardinare la compagine amministrativa, nominare un commissario e riportare il Comune al voto. Tutto questo è stato rigettato dal TAR che non rilevando problemi politici sulla bontà del bilancio ha giustamente eccepito il ritardo nella presentazione del documento, ci rinvia alla votazione del bilancio, così come già presentato lo scorso marzo dalla Giunta comunale e approvato dal Consiglio a maggio.
Un’inutile perdita di tempo e di denaro per il Comune che si troverà a spendere circa novemila euro di spese legali per un vizio di forma determinato dagli uffici che nella pratica non ha compromesso nessuna attività dell’opposizione, peraltro totalmente inesistente.
Questa sentenza per noi è un grande successo perché ci rafforza come amministrazione, valutando positivamente l’operato politico, i vizi formali degli uffici e i ritardi sono stati purtroppo fisiologici a causa di un inadeguato coordinamento dell’ufficio segreteria. Condanna invece l’opposizione ad un ruolo becero di ostacolo e di danno nei confronti di una Comunità che meriterebbe un confronto sereno ed aperto sulla destinazione delle poche risorse disponibili e sulla soluzione dei grandi problemi creati proprio dalla gestione ventennale del PD e dal suo immobilismo.
L’opposizione di Centrodestra, nei vent’anni a guida PD del Comune di Ameglia, non si è mai scagliata contro i dipendenti e i ritardi degli uffici, ma ha sempre criticato le scelte politiche sbagliate e gli errori strategici di Pisani prima e Galazzo dopo. Da quattro anni ormai assistiamo ad un triste spettacolo in cui il PD, logoro ed abbandonato dai suoi stessi sostenitori, tenta di destabilizzare l’Amministrazione con attacchi personali, che sono arrivati persino a ricorrere al TAR per tentare la distruzione di una compagine unita che sta cercando di fare il meglio possibile per ottenere un miglioramento della qualità della vita degli amegliesi.
Il Sindaco di Ameglia Andrea De Ranieri