Un iter che il governo regionale a guida Toti-Viale non ha contestato ma ha sposato integralmente, in ogni sua parte, compresa quella finanziaria, con la delibera n. 660 del 2016 in cui è stato approvato il progetto esecutivo dando poi il via, in pompa magna, al cantiere con la posa simbolica della prima pietra.
Non ci sono date a caso in un progetto esecutivo importante come quello che prevede la realizzazione di un ospedale. Il Consigliere Frija dovrebbe sapere che esiste un cronoprogramma con una data di consegna dell’opera precisa. Il Nuovo Felettino dovrebbe essere completato nel 2020 e aprire al pubblico un anno più tardi: nel 2021, col trasloco di tutte le specialità mediche dall’esausto Sant’Andrea.
Ora, a giudicare dal cantiere pare chiaro che ciò non avverrà, ma è anche questo il compito di chi governa: farsi carico delle proprie responsabilità senza cercare di appellarsi alla “colpa di quelli di prima”.
È necessario che ci spieghino: perché il cantiere è sostanzialmente fermo; perché, a un anno e mezzo dalla prevista conclusione dei lavori, non esistono neppure le fondamenta del nuovo ospedale; come e se davvero, il Centrodestra, intende proseguire i lavori del Nuovo Felettino, ma soprattutto quale sarà il nuovo cronoprogramma e la nuova data di consegna della struttura.
Tutto il resto sono offese personali, scuse puerili e fumo per confondere quelli che sono i veri quesiti sul tema e gli spezzini non meritano questo tipo di trattamento, specie perché il loro ospedale, in questo momento, è in condizioni strutturali fatiscenti.
Francesco Battistini
Consigliere Regionale Rete a Sinistra/liberaMENTE Liguria