Una più stretta sinergia tra istituzioni e mondo venatorio e un aumento del numero di battute di caccia selettiva attraverso il riconoscimento di incentivi economici (esenzione dal pagamento del tesserino venatorio e rimborsi per il consumo di benzina e di cartucce) ai cacciatori di cinghiali disponibili a praticarla.
Sono le due linee guida che il vicesindaco e assessore all’Ambiente del Comune di Levanto, Luca Del Bello, mette sul piatto dopo una riflessione sulle proposte maturate nel corso della riunione sull’emergenza cinghiali tenutasi la scorsa settima a Brugnato per iniziativa dalla Confederazione italiana agricoltori e partecipata dalla Regione Liguria, dagli amministratori locali della provincia e dai rappresentanti la Federcaccia e l’Ambito territoriale di caccia.
“E’ stata una riunione proficua, che mi ha trovato d’accordo sia sulla proposta di introdurre risorse adeguate per rimborsare gli agricoltori dei danni subiti dalle incursioni degli ungulati, sia sull’installazione di recinzioni a protezione delle coltivazioni, purché su aree di superfici contenute, dove possono essere veramente efficaci con costi di posa in opera e manutenzione sostenibili - afferma Del Bello - Credo però che alla base della riuscita di qualsiasi iniziativa ci debba essere una collaborazione seria e costante tra istituzioni e cacciatori. Perché se è vero che gli enti hanno il compito di garantire condizioni di pubblica sicurezza sul territorio e nel contempo salvaguardare le produzioni agricole (che oltretutto rappresentano un’eccellenza per la nostra economia), è anche vero che i cacciatori sono interlocutori credibili per quanto concerne le politiche ambientali perché estremamente rispettosi dell’ambiente in cui agiscono e che contribuiscono a tenere pulito fungendo da presidio per arginare i danni provocati da eventi atmosferici o dagli incendi”.
Così il vicesindaco levantese si spinge oltre, lanciando la proposta di incentivare le battute di caccia selettive. “Negli ultimi vent’anni il numero di cacciatori di cinghiali si è drasticamente ridotto e l’età dei praticanti si è alzata - fa notare Del Bello - Per stimolare gli ‘anziani’ ad appoggiare la caccia selettiva dobbiamo prevedere degli incentivi, come l’esenzione dal pagamento del tesserino venatorio o un rimborso spese che copra i costi di benzina e cartucce”.