Gagliardi, quanto l’hanno convinta, o magari costretta, e quanto invece è stata una sua idea quella di candidarsi alle elezioni politiche del 4 marzo?
Si tratta di una scelta condivisa con tutti quanti i membri del gruppo. Si tratta di una grande opportunità per me e per il gruppo che da due anni e mezzo governa la Regione con Toti e che a giugno 2017 è anche alla Spezia con il sindaco Pierluigi Peracchini.
Lei da pochi mesi ricopre il ruolo di vicesindaco della Spezia. Una domanda inevitabile: non pensa che sarebbe giusto portare a termine il mandato per cui si è stati eletti dai cittadini, invece che candidarsi dopo poco tempo a un ruolo politico più importante?
Come dicevo, si tratta di una grande opportunità, anche per la città e per il territorio. Sindaco e Vice hanno un rapporto di fiducia che è poi quello che lega la giunta ai cittadini: se oggi rispondo al sindaco almeno 10 volte al giorno, dal 5 marzo ci sentiremo 20 volte.
Capitolo immigrazione: negli ultimi mesi anche Spezia è stata interessata da un grande flusso migratorio, con le proteste sia di cittadini che di esponenti politici. Qual è la sua idea in merito?
Né gli italiani, né tantomeno gli spezzini sono razzisti. Il problema non è l'immigrazione, ma l'immigrazione clandestina. I dati a disposizione ci dicono che ad oggi nel nostro paese ci sono più di 600 mila immigrati clandestini e questo è sintomatico che la problematica non è stata affrontata correttamente. Un governo che pesa dovrebbe essere in grado di portare le proprie istanze in Europa per permettere al nostro paese di essere supportato dall’intera Unione Europe.
A proposito di immigrazione, il vostro rapporto con la Lega come va? Alcuni sostengono che l’azionista di maggioranza della giunta Peracchini sia proprio il partito di Salvini. È un’alleanza che funziona o un rapporto di amore-odio?
Siamo un gruppo di lavoro caratterizzato dal confronto, dove le differenze non possono che essere una ricchezza; siamo abituati a discutere, a confrontarci, ma poi a fare una sintesi che possa portare ai risultati che noi ci siamo impegnati a raggiungere con i nostri cittadini in campagna elettorale, che sono il maggior sviluppo, una città più pulita, più accogliente e più bella.
Quale sarà il suo contributo nel caso venisse eletta alla Camera? Quali i due-tre temi, o proposte di legge, che vorrebbe portare avanti?
Questo territorio ha necessità di uscire dal’isolamento causato dalla classe politica che ci ha preceduto che fino ad oggi è stata troppo impegnata a discutere e litigare per accorgersi delle esigenze del paese. Noi pensiamo che si debba passare da un maggiore sviluppo infrastrutturale per aumentare lavoro e ricchezza per il bene di tutti i cittadini. Questo avviene anche grazie ad una maggiore autonomia degli enti territoriali, perché chi è sul territorio conosce le problematiche e di conseguenza sa come risolverle. Io poi ritengo una priorità il sostegno alle famiglie, soprattutto dove ci sono bambini piccoli e grandi difficoltà. Il tasso di natalità in questa Regione è decisamente basso e può essere invertito grazie ad una politica seria di sostegno alle famiglie.
