Ancora pochi giorni e finalmente andremo a votare alle politiche, tirando un sospiro di sollievo per la pochezza di questa tornata elettorale e per i soliti protagonisti, troppo occupati a mostrarsi bene agli elettori con faccioni sorridenti e con parole piene di promesse irrealizzabili se non ridicole.
Ci poniamo dunque già in attesa di ciò che sarà il dopo, ma quì a Sarzana molti pensieri sono già alle elezioni comunali perchè, diciamolo chiaramente, non se ne può più del Pd, dei suoi alleati e della loro insolente, sfrontata e presuntuosa maniera di governare.
Le ultime settimane sono state uno stillicidio di prese di posizione particolamente arroganti, passando dall'inevitabile superiorità della maggioranza in consiglio fino ad arrivare a far mancare il numero legale per evitare di rispondere ai problemi gravi sollevati dalla minoranza, Sarzana in movimento in testa. Il problema della sismica nei plessi scolastici con tutto lo strascico di polemiche e di paura che si è riversato su genitori e alunni, il decadere del piano antenne nell'inascoltata voce dei comitati che suggerivano precise e sensate soluzioni, la protervia nel permettere l'ulteriore arrivo degli ennesimi centri commerciali a spregio incredibile delle loro stesse decisioni, l'allargamento inconsulto del numero di sale da gioco, carico di nefaste conseguenze sociali per le famiglie sarzanesi.Tutta una pletora di scelte al limite dell'insensatezza totale alle quali si è aggiunto, nell'ultimo consiglio, il rifiuto agli Odg di Valter Chiappini che chiedeva con forza di spiegare ciò che stava accadendo alla Tenuta di Marinella (dopo quindici anni di patetici “tentativi”per dare un assetto finale all'azienda agricola siamo arrivati quasi al punto di portarci le mucche in casa, per aspettare da un lato i comodi della Monte dei Paschi e dall'altro le mire poco chiare di aziende in attesa di gettarsi sulla Tenuta come avvoltoi).
Se non bastasse poi, il partito egemone risulta del tutto incapace di una sensibilità morale e sociale. Dal caso Giannini, al menefreghismo totale verso il funzionamento della Consulta del disagio giovanile (voluta fortemente da Valter Chiappini), ai rimbrotti di Libera si è aggiunto l'altra sera il rifiuto di creare a Sarzana un luogo di rifugio temporaneo per quelle donne che, subendo violenze dal coniuge o dal convivente, decidono di andare via di casa in piena emergenza. Il pretesto è sempre quello di non avere i soldi, classico espediente di una maggioranza incapace di gestire i reali bisogni dei cittadini.
Non ci resta che piangere ci ricordavano Massimo Troisi e Roberto Benigni. Tuttavia tra una lacrima e l'altra, gli aerei sulla variante e Andy Superstar, forse è giunta l'ora di tornare tutti a votare, compatti per cambiare la città e il suo governo.
Sarzana in movimento c'è.
Giorgio Giannoni Coordinamento Sarzana in movimento