La "variante colline" mantenuta (e ci mancherebbe altro!) tutela la fascia collinare dei territori agricoli o boschivi, ma non quella ampia porzione di fascia pedecollinare (in cui rientravano anche Costa di Murlo e Valdellora) dove il PUC 2003 permette ancora un notevole coefficiente di urbanizzazione e che invece il PUC 2017 (quello fatto decadere), tramite la cosiddetta Linea Verde, andava a tutelare.
Per cui: grande vittoria del fronte ambientalista l'aver cassato Valdellora e Costa di Murlo, ma occorre tutelare tutte le altre ampie porzioni di territorio rimaste scoperte.
In secondo luogo, ben vengano ulteriori approfondimenti, completamenti e miglioramenti del mappaggio geologico, in particolare riguardo gli studi idraulici che necessitano particolarmente; ma resta il fatto che al momento attuale, con il PUC 2017 decaduto, ampie porzioni di zone collinari rimangono regolamentate da carte e norme sorpassate, anche su zone riconosciute in frana. Perché non mantenere in regime di salvaguardia tali cartografie e norme, nel frattempo che si procede a realizzare ulteriori approfondimenti? Quando saranno vigenti le nuove norme aggiornate sulla base delle indagini avviate? Tra mesi? Anni? E nel frattempo come ci si opporrà alle lecite richieste di intervento in quelle aree? Tanto più che con il nuovo piano casa le stesse risultano incentivate?
Un ultimo aspetto di non secondaria importanza: Legambiente ha condotto la battaglia per il PUC fin dal 2017 nei confronti della giunta Federici, e allo stesso modo e coerentemente conduce la medesima battaglia con la giunta Peracchini. È evidente a tutti che l'accusa del Sindaco rivolta a Legambiente sia priva di fondamento e vada rispedita al mittente.
Legambiente La Spezia