Sala della Repubblica ha accolto i sarzanesi in un convegno dedicato ad una diversa gestione della raccolta rifiuti, argomento certamente sentito in una città che pare soffrire, sul fronte della qualità del servizio e relativo decoro urbano, la necessaria raccolta differenziata. “Rifiuti – Fare meglio è possibile” il titolo dell’evento e il relatore invitato è Kristopher Casati, attuale assessore della Giunta Peracchini e fautore di quella rivoluzione che ha come fiore all’occhiello il Comune di Follo, ed ora l’attuazione dello stesso programma ottimizzato su La Spezia. A fare gli onori di casa il coordinatore della lista “Sarzana Popolare”, Roberto Italiani e, seduto tra il pubblico, il Regionale Andrea Costa (Liguria Popolare) Presidente della commissione territorio in Regione. “Un incontro di informazione e divulgazione e di confronto su questo tema di grandissima rilevanza per il nostro territorio – apre la conferenza Italiani - con la fortuna di avere amici già esperti che stanno governando la Regione con cui confrontarci per creare, come “Sarzana Popolare”, un’inversione di tendenza che porti ad un sistema di raccolta che basato su tre indispensabili paletti: miglioramento del decoro urbano, maggiore flessibilità e comodità per il cittadino, risparmio per la città e per le famiglie.
Una raccolta differenziata quindi che sia al servizio del cittadino e non all’opposto". L’Assessore Casati è un dipendente Acam prestato, più che alla politica, all’attuazione della sua lunga esperienza sull’argomento, i risultati sul Comune di Follo dove era Assessore sono stati eclatanti; dal 19,1 % di differenziata del 2015 al 90,1 % del 2017, tariffa puntuale introdotta per la frazione dell’indifferenziato, modellata sul numero di svuotamenti di ogni utenza nel corso dell’anno, un risparmio di 460.000 euro in due anni dovuta alla netta diminuzione della quantità di frazione indifferenziata prodotta, dalle 210 tonnellate del 2015 alle 17 tonnellate del 2017, seguita dalla parallela diminuzione delle Tariffe TA.RI per i cittadini.
Una linea guida in sintesi definita: “Meno conferisci meno paghi” che diventa “Progetto pilota prima in Liguria e tra i primi in Italia, ora trasportato ed ottimizzato su La Spezia - spiega Casati – con il fine ultimo di riqualificare il servizio insieme ai cittadini coinvolti e consci di contribuire al decoro urbano, al rispetto dell’ambiente e ad evitare un’inutile spreco di risorse”. Un sistema in fondo basato anche sulla necessaria cultura; un migliore servizio al cittadino per una maggiore consapevolezza del bene comune e corredato da regole ben chiare e fatte rispettare. “Nel ciclo della raccolta rifiuti in fondo non c’è da inventare gran che – aggiunge Casati – basta semplicemente la voglia e l’umiltà di cercare in altre realtà chi è arrivato a perfezionare un servizio migliore, ed adattarlo alla propria realtà. Nei mie giri curiosi ho fatto diverse foto a Sarzana, uno dei Comuni più costosi della Provincia, quello che ho trovato, e che è sotto gli occhi di tutti, è impensabile per un Comune che asserisce di avere ambizioni turistiche. Sarzana deve eliminare il porta a porta nel centro storico e inserire isole zonali, magari nei numerosi fondi sfitti purtroppo a disposizione, ed avviare un sistema misto fuori dal centro”. Un nuovo sistema di raccolta differenziata come quello avviato a La Spezia quindi, dove nel centro storico si sono avviate 15 isole zonali videosorvegliate in sostituzione delle precedenti postazioni mobili, alle quali si potrà accedere grazie alla nuova “Spezia Eco Card” che arriverà insieme alla Tari, una chiave che consentirà di conferire i rifiuti consentendone il monitoraggio. Isole fornite di un livello volumetrico interno che consentirà ai camion di raccolta di uscire solo se necessario, diminuire i giorni di esposizione, liberare operatori per un migliore utilizzo e consentire ai cittadini di poter conferire H 24, 7 giorni su 7. Arrivato anche il “T-Riciclo”, un tre ruote a pannelli solari e pedalata assistita per evitare nel centro storico l’andirivieni di mezzi motorizzati inquinanti e rumorosi. Cristopher Casati ha rendicontato tutti i suoi progetti e risultati (ora condivisi dopo gli iniziali scontri con i dirigenti Acam), ha suscitato interesse tra i presenti e stimolato una discussione con il pubblico curioso di specifiche aggiunte e curiosità.
A conclusione della serata l’intervento ed i saluti di Andrea Costa, chiamato al microfono da Roberto Italiani, non un intervento di propaganda per la corsa che lo vede capolista per “Noi con l'Italia” alle Politiche del 4 marzo, ma solo un intervento sul territorio e stimolo per i suoi rappresentanti alle prossime amministrative: “Il percorso condiviso con gli amici di “Sarzana Popolare” sta dando buoni frutti, si sta allargando e cresce costante, a dimostrazione che quando la politica torna a mettersi a disposizione del territorio e parla di problemi concreti, i cittadini si avvicinano e partecipano attivamente. L’esperienza che ha illustrato Casati è a testimonianza che le cose si possono risolvere, con concretezza, passione e buon senso. L’obbiettivo di avere una città pulita e decorosa e di pagare il giusto è un obbiettivo che deve andare al di là delle ideologie politiche. Certo, quando a dettare le linee ed i progetti non sono le amministrazioni ma le arterie politicizzate questo diventa più complicato e Sarzana ha pagato e sta pagando questo caro prezzo, con i cittadini costretti ad adeguarsi ad un sistema di raccolta profondamente sbagliato. Ciò che unisce gli amici che stanno condividendo l’esperienza di “Sarzana Popolare” non è un’appartenenza politica, non è l’iscrizione ad un partito ma solo la voglia di fare rifiorire Sarzana. Un contenitore aperto in cui chiunque può confluire per dare un contributo propositivo, noi non abbiamo tessere ma solo passione. Questa di stasera è una delle tappe avviate per la città, momenti di confronto in iniziative su tutte le sue problematiche: dal turismo alla raccolta differenziata, dalla sicurezza ed al necessario presidio del territorio al degrado urbano e via su ogni tematica proposta dai cittadini stessi. Scendere in campo per contribuire al bene comune è la base e l’essenza stessa della politica. Nella mia lunga esperienza ho potuto ricoprire ruoli di rilievo non perché sono il più bravo ma solo perché ho avuto una comunità che mi ha sostenuto, stimolato e a cui ho sempre reso conto. Pensare che politica non debba più avere bisogno dei cittadini e possa rinchiudersi nella propria autoreferenzialità è la fine della politica stessa, apparteniamo ad una comunità e con la comunità si deve lavorare, condividere e confrontarsi”.