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Sarzana, consiglio comunale acceso sulla questione Poggi - Carducci In evidenza

di Luca Manfredini – Non sono bastate 5 ore e mezzo di discussione per dirimere il disaccordo tra maggioranza e minoranza sul plesso scolastico e la sua messa in sicurezza.

La Sala Consiliare spegne le sue luci oltre le due di mattina e gli strappi tra le fazioni, se possibile, aumentano ancora.

 

La partita “Maggioranza Vs opposizioni” registra una scontata tenuta numerica e l’assenza del Consigliere Rosignoli non inficia le votazioni finali, che terminano con dei netti 8 a 6, contro gli ordini del giorno di Chiappini e Mione/Pittiglio e, in specularità perfetta, un 6 a 8 contro la linea dell’Amministrazione.
Mione, Pittiglio, Chiappini, Rampi, Zanetti e Giorgi non hanno ritenuto rassicuranti gli attesi interventi dei tecnici ed hanno ingaggiato una lunga battaglia davanti al folto pubblico intervenuto che, nonostante l’assenza del pianoforte a coda ora spostato al Teatro Impavidi, ha faticato a trovare il posto necessario per assistere. Una cinquantina i posti a sedere e circa 80 le persone presenti, accolte da un volantinaggio esterno al Comune organizzato dagli attivisti della lista “Sarzana in movimento”, tante per i Consigli sarzanesi ma poche per l’importanza dell’argomento e con una chiara predominanza numerica “Politica”.

L’attesa relazione dell’Ing. Pucci aggiunge poco alla sua perizia, ne ripercorre la storia e le specifiche tecniche, i distingui di legge tra gli edifici di interesse strategico (ospedali, Comuni, caserme etc) e quelli di rilevanza pubblica (istruzione, musei, teatri etc) con capienze superiori alle 100 persone, che prevedono controlli e interventi pianificati come quelli, a suo dire, effettuati.
“Abbiamo affrontato il problema in maniera decisa – dichiara Mugnaini – attività didattica e popolazione scolastica impongono scelte ben precise, che non vadano a bloccare il tutto e consentano interventi in sicurezza”.

Tra le opzioni studiate in seguito alla perizia tre le soluzioni:
1) demolizione e ricostruzione;
2) rinforzi agli elementi strutturali;
3) ridefinizione architettonica.

I tecnici e l’amministrazione hanno optato per la terza soluzione considerata più attuabile; riduzione delle condizioni di rischio mediante alleggerimento graduale della parte alta, spostamento delle classi ospitate al terzo piano (alla Lalli e al Parentuccelli Arzelà), demolizione e ricostruzione del “Corpo palestra centrale” chiuso da anni, rendendolo atto a ospitare le future classi, e successiva rasatura del terzo piano, sia delle Poggi che delle Carducci, con tempi in necessario studio. Ribadita la differenza tra “Staticità e indice di vulnerabilità sismica”, un distinguo che ha portato alla chiusura la scuola materna Lalli e la XXI Luglio, per non adeguata staticità, mentre gli indici non corretti di vulnerabilità sismica (lo 0,1 inadeguato delle Poggi Carducci) non contemplano la chiusura ma la programmazione di interventi di miglioramento e di adeguamento della struttura.

“Il modo giusto per affrontare la discussione è guardare la realtà, e quindi la Legge. La scuola ha ottenuto la conformità statica prevista – spiega Sara Frassini – le verifiche sono un obbligo e le perizie, mai avviate nelle precedenti amministrazioni, sono state fatte e valutate da questa sin dal 2013. Chiudere è facile perché facile è non prendersi responsabilità e lasciarle ai genitori, ma l’irreale lo promette solo chi non governa mentre all’amministrazione competono gli oneri e le soluzioni”.

I botta e risposta polemici ed infuocati si sono ripetuti lungo tutta la serata, dal famoso “Cus te dia” indirizzato a Chiappini alle sue passate richieste di chiarimenti sulla sicurezza e richieste di investimenti sulle scuole, alle riesumazioni (da una parte e dall’altra) di responsabilità pregresse alla Pittiglio, rea di essere stata “Assessore disinteressato” in altri tempi, controbattuta con un facile: “Anche Lei Sindaco”.

“Un Consiglio che continua ad incarnare troppe contraddizioni, governato dal detto: quelli che c’erano prima – tuona Rampi (Fratelli d'Italia)– la logica vuole prima la sicurezza dei ragazzi e poi la messa in sicurezza delle scuole. Una folle discussione quella in atto corredata da un apparente falso in atto pubblico, perché nei documenti firmati da Mugnaini, Serafini e Donati si legge di un lavoro assegnato all’ingegnere Pucci che, qui davanti a noi, scuote la testa e nega”.

Ironizza Mione (MDP): “Grazie delle rassicurazioni date, tre possibilità tra cui la demolizione della scuola, ma costerebbe troppo e allora si opta per lavorare con le scuole aperte! Bene, ora i genitori saranno tranquillizzati, in fondo anche gli aerei partono con delle rotture risapute ma, nessun problema, le riparazioni le facciamo fare durante il volo. Nessuna norma giuridica può inibire il buon senso – aggiunge rivolto al Sindaco – Lei vi si nasconde dietro e mette tutti a rischio, la sua scelta è la meno virile possibile: non intervenire e sperare".

Controbatte Andrea Antola (Noi per Sarzana): “Noi non abbiamo in ballo interessi politici o elettorali, quelli li lasciamo a voi, noi semplicemente lavoriamo con il necessario impegno per adempiere alle normative, qui non esistono documenti segreti o nascosti ma solo impegno e zero propaganda”.

Sulla stessa linea Mario Torre (PD): “La pubblica amministrazione non ha i tempi di un privato ed è soggetta a più responsabilità e burocrazia, lo sapete benissimo ma vi limitate solo a pura propaganda. Non ho problemi a riconoscere l’impegno di Chiappini che da tempo lavora sull’argomento, critico ma costruttivo ed onesto, ma non di altri qui presenti che hanno preso in mano il tutto solo ora e solo perché in campagna elettorale”.

Ma ironizza veloce Chiappini: (Sarzana in movimento) “La trasparenza che tanto vendete a me è costata tre mesi solo per ottenere queste misere risposte alla mia interrogazione, tre mesi in cui siete tardivamente corsi ai ripari ed in cui il bubbone è scoppiato costringendovi ad intervenire. Vi si ascolta e non si capisce più chi fa cosa e chi, non avete nessun progetto avviato, solo chiacchere e promesse”.

Anche Zanetti non ci stà e attacca: “Un’esaltazione eccessiva e costante delle cose fatte in questi anni a fronte di un’evidente opacità su un argomento basilare come questo. Appena letta la perizia era obbligatorio organizzare subito una riunione dei capigruppo per metterli a conoscenza”.

“Con quale criterio avete messo i bimbi della materna al terzo piano pur sapendo della perizia”? - ricorda ancora Pittiglio – non voglio avere sulla coscienza nessuna responsabilità né, tantomeno, nessuna vita umana”.

E la serata vola via di accusa in accusa, di domande maliziose poste ai tecnici e di risposte apparentemente vaghe e non interamente evase, di rassicurazioni e del reale problema di dove posizionare 700 alunni vista l’inadeguatezza delle scuole del comprensorio, di calcestruzzi che pochi anni prima erano a norma (nella precedente perizia di Pucci), e ora diventati dei poco sicuri “Magroni” non più adeguati ai tempi.

Segnaliamo l’ennesimo scontro Frassini vs Mione, uno dei molti della serata: “Mi meraviglia che certe persone si possano candidare a Sindaco per la città", attacca la Frassini. "Lei è sfortunata – risponde Mione – da candidata Sindaco del centro destra a scudiere di Cavarra, e proprio nel momento peggiore. Le sono nel cuore”.

Archiviamo anche la sfuriata post votazione di Chiappini con l’Assessore Baudone, reo da lunga data, secondo Chiappini, di interruzioni ironiche durante i propri interventi. Una sfuriata di cui il tavolo della Sala Consiliare conserverà a lungo un caldo ricordo.

Il Sindaco Alessio Cavarra e la sua maggioranza difendono quindi la linea intrapresa e la portano avanti: “Noi abbiamo scelto di non voltarci dall'altra parte e abbiamo effettuato approfondite verifiche sulle strutture delle nostre scuole pur sapendo che, sottoponendo a indagini edifici costruiti decenni fa e mai rinnovati, ci saremo trovati di fronte a sfide impegnative. La sicurezza delle nostre scuole e dei nostri figli è sempre stata una nostra priorità. Così abbiamo fatto e così faremo, tutti i plessi sarzanesi sono stati sottoposti a verifiche tecniche e noi stiamo lavorando da tempo con convinzione e tranquillità senza addossare nulla ai genitori, chiudere una scuola senza alternative possibili voleva dire lasciare a casa 700 bambini”.

Al momento il programma previsto va avanti, a meno di prese di posizione da parte dei genitori, apparentemente ancora tranquilli al momento, o di esposti al Prefetto di altre forze politiche, già peraltro minacciate.

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