Sono state approvate durante il consiglio comunale di ieri sera le varianti al Piano urbanistico comunale che bloccano le operazioni edificatorie a Valdellora e a Costa di Murlo (rispettivamente di 1600 e 3500 mq). La variante generale al Puc adottata ad aprile 2017 dall’amministrazione Federici avrebbe automaticamente stoppato le due operazioni, ma dopo la sua decadenza a dicembre l’amministrazione guidata da Pierluigi Peracchini ha dovuto stilare due varianti ad hoc al Puc del 2003 (quello attualmente vigente) per la limitazione dell’edificazione nelle zone pedecollinari della città.
Nessuna variante, invece, verrà adottata dall’amministrazione sull’area ex Sio, tra via Carducci, via Maralunga e via della Pianta, in cui Talea Spa, la società immobiliare di Coop Liguria, ha in progetto la costruzione di una struttura commerciale per il bricolage.
“Dell’ex Sio non si sa nulla, tutto tace, ma in realtà tutto si muove. Qual è la scelta di questa maggioranza? – ha chiesto ieri sera Guido Melley, capogruppo di LeAli a Spezia – Il sindaco in campagna elettorale ha detto di non volere più poli della grande distribuzione. La variante proposta dalla maggioranza (quella presentata dal consigliere di maggioranza Massimo Caratozzolo per stoppare il progetto di Talea, non ancora calendarizzata, ndr) interviene nell’inerzia dell’amministrazione. Se la giunta spezzina avallerà il polo dell’ex Sio, sarà una notizia che salirà alla ribalta nazionale: sarà la prima volta che una giunta di centrodestra sostiene un progetto di Coop Liguria!”.
Nettamente contrario al progetto di costruzione di Talea anche il Movimento 5 Stelle: “Il M5S è per la tutela e la non cementificazione del territorio – ha spiegato la capogruppo Donatella Del Turco – Questa è una sciagura: costruire una grossa struttura commerciale fuori dal centro significa ammazzare completamente il piccolo commercio, sarebbe il colpo di grazia”.
A stretto giro la risposta dell’assessore all’urbanistica Anna Maria Sorrentino: “L’iter in questo momento si trova in una fase istruttoria, le varianti sono molteplici tali da non poter trarre alcuna conclusione. La zona costituisce un’area di degrado alle porte della città, la struttura è completamente abbandonata e rifugio di senzatetto. Il progetto di Talea potrebbe rappresentare un’occasione di riqualificazione dell’area e potrebbe avere anche ricadute positive in termini di occupazione”.
A rinfacciare all’amministrazione di aver lasciato decadere il Puc targato centrosinistra ci ha pensato Federica Pecunia, capogruppo del Partito Democratico: “Queste due varianti ai rendono necessarie a seguito della decadenza del Puc, in cui erano già comprese. Avete deciso di buttare via tutto quello che anche parzialmente poteva essere conservato. Votare queste due varianti non risolverà il problema della fascia collinare, il problema vero è che ci dovrebbe essere una progettazione di fondo di tutta la fascia collinare, voi invece state applicando delle varianti puntuali. Tornando al Puc del 2003 si ritorna a una superficie edificatoria di 700mila mq, quando si era arrivati a ridurla a 350 mila”.
Il Puc adottato dall’amministrazione Federici era carente oppure no? Secondo l’assessore ai lavori pubblici Luca Piaggi, che ieri sera ha rintuzzato le critiche delle opposizioni, sì: “Il Puc decaduto aveva delle carenze abbastanza gravi: non aveva nessun tipo di classificazione macrosismica locale, non aveva studiato debitamente alcune zone del territorio soggette a faglie sismiche, una carenza enorme, non aveva mappato nessuna tipologia di canale sotterraneo o torrente. Non si deve dire che decaduto il Puc si va allo sbaraglio più totale, per avere uno strumento migliore non si è stati fermi, si è già affidato lo studio dei canali, è già stato affidato ed è in corso d’opera un incarico di modellazione geomorfologica di tutto il territorio comunale: tutti questi fattori andranno a confluire in un nuovo e migliore strumento”.