"Capisco il propagandistico bisogno di trovare appigli polemici quotidiani in periodo di campagna elettorale, ma è quantomeno prematuro il pressing dei consiglieri regionali Pd Paita e Michelucci affinché i vertici regionali dicano la loro sulle sorti del Parco di Montemarcello, Magra e Vara. Un'iniziativa, quella del duo del Partito democratico, che va a cavalcare una recente lettera del presidente dell'ente Pietro Tedeschi". Lo dichiara Andrea Costa, candidato alla Camera come capogruppo di 'Noi con l'Italia' nel collegio plurinominale Liguria 2 (La Spezia-Genova).
"La mia proposta di legge, che intende abolire il Parco, è regolarmente inserita nei lavori della Commissione ambiente e territorio da me presieduta - continua il consigliere regionale di 'Noi con l'Italia - Liguria popolare' - Ci sarà ampio spazio per il confronto sul tema. La Commissione audirà tutti i soggetti e le realtà che vorranno portare contributi e pareri, in modo che ognuno possa elaborare una adeguata visione della questione. Sentiremo naturalmente anche il Parco. A proposito: Tedeschi nella lettera di qualche giorno fa lamenta la mancata audizione dell'ente in Commissione, ma se si fosse informato meglio avrebbe scoperto che le audizioni devono ancora partire. E dovrebbe anche sapere che non c'è alcuna preclusione all'ascolto, visto che io, che ho avanzato la proposta di legge per chiudere il Parco, non ho avuto nessun problema a incontrare proprio l'assemblea del Parco. Sottolineo infine che la Comunità del Parco - così eravamo rimasti d'accordo - avrebbe dovuto avanzare delle proposte che invece non sono ancora arrivate".
"Dopodiché - aggiunge Costa - il mio punto di vista sul Parco è chiaro: l'ente ha fallito la sua missione e il territorio che dovrebbe tutelare è in buona parte abbandonato e poco accessibile. La tutela ambientale non si fa tracciando confini su una cartina, ma garantendo una corretta presenza umana. Inoltre, trattandosi di un parco fluviale, in questi lunghi anni sarebbe stato meglio che l'ente si fosse occupato molto di più della manutenzione dei fiumi Magra e Vara. Se così fosse stato, forse avremmo avuto qualche danno in meno in occasione degli eventi alluvionali. Invece si è preferito spendere e spandere per tutelare lamprede e compagnia. Nulla in contrario, ma la priorità dovrebbe essere tutelare la specie umana attraverso una corretta manutenzione del territorio. Poco importa se dentro o fuori da un Parco".