Cambiare rispetto alla “buona scuola”, ripartendo dall’idea di scuola come comunità educante, in grado di creare condizioni di uguaglianza sostanziale. Battersi quindi per una scuola che garantisca un accesso universale all’istruzione per consentire l’acquisizione delle competenze necessarie per una partecipazione attiva alla società.
La scuola deve essere pertanto luogo di incontro, confronto, crescita e democrazia: i bambini devono avere tempi e spazi che contribuiscano ad una crescita armonica e serena, deve essere luogo di apprendimento e formazione di un pensiero critico che li renda cittadini consapevoli e partecipi nella società.
Una scuola che fondi dunque le sue basi sui principi costituzionali, una scuola gratuita, riqualificata, ampliata nei tempi e adeguata ai tempi.
E' inaccettabile che gli sforzi quotidiani degli insegnati siano ostaggio di una precarietà che significa anche e soprattutto cattiva formazione per gli alunni: una scuola che mortifica gli insegnanti, una scuola senza mezzi e povera rappresenta infatti una società frantumata e rancorosa, nella quale la lotta tra poveri inizia proprio fra i banchi di scuola.
Ecco perché è necessario riconoscere la dignità e il valore della funzione degli insegnanti, fornendo risposte a chi ha subito la mobilità, oltre a garantire l’adeguamento degli stipendi di docenti e personale ATA agli standard europei.
Lo Stato ha il dovere di rimuovere qualsiasi ostacolo al processo di istruzione, garantendo a tutti pari opportunità: attuiamo questo fondamentale principio per il bene della nostra società.
Liberi e Uguali