”Perché le precedenti amministrazioni hanno permesso che gli spezzini pagassero per anni un servizio reso ad altri?“. E’ questo, secondo l’Assessore alla Mobilità Kristopher Casati, il vero quesito che occorre porsi in merito a quanto sollevato da Federica Pecunia, capogruppo del Pd nel consiglio comunale spezzino, circa la questione dei tagli al Trasporto pubblico locale.
“Dall'analisi della ripartizione dei contributi che i vari comuni versano alla Provincia della Spezia (ente sottoscrittore del contratto di Servizio sul bacino provinciale) - sottolinea Casati - è emersa una netta disparità tra le quote versate e il servizio erogato. Come noto il Contratto di Servizio TPL è finanziato annualmente, oltre che dalle tariffe, dalla Regione Liguria per i servizi essenziali (per oltre 13 milioni di euro) e dai Comuni per gli aggiuntivi, per oltre 4 milioni di euro.
Il Comune della Spezia versa oltre 3 milioni ovvero il 72% del totale della quota a carico dei Comuni. Da una analisi sul servizio erogato però risulta che i chilometri sviluppati sulla intera provincia sono pari a circa 9.100.000 km e di questi 3.800.000 km sono effettuati nel Comune della Spezia. In altre parole Spezia paga il 72% della spesa totale ma riceve in servizi il 42%.
Gli spezzini non solo sono stati penalizzati dal punto di vista economico, ma anche in termini di qualità del servizio e di programmazione infatti l’ultimo piano del traffico è stato redatto nel 2006. Oggi la nostra città è notevolmente cambiata con esigenze totalmente differenti rispetto a quelle di 12 anni fa, motivo per cui stiamo già lavorando per dare un’adeguata risposta ai cittadini intervenendo sul Piano Urbano del traffico che sarà presentato nei prossimi mesi.
Solo per fare un esempio dell’immobilismo delle precedenti amministrazioni: i filobus BB4001, utilizzati attualmente hanno più di circa 30 anni.
“Credo dunque - conclude Casati - che il segretario del partito che ha governato negli ultimi anni il nostro Comune debba chiedersi come mai non si siano mai accorti di questa disparità di trattamento a cui erano sottoposti i nostri cittadini e non perché la nuova Amministrazione dopo qualche mese dal nostro insediamento si è preoccupata di garantire un servizio equo”.