Certo, i dubbi e le perplessità ci sono e l'argomento è serio e complesso. Chi è stato chiamato a gestire il percorso partecipativo che porterà alla realizzazione della nuova Piazza del Mercato spiega in Commissione i perché di questo percorso. La cosa che emerge con forza è la seguente: una amministrazione che sceglie il percorso partecipato deve anche realizzarlo nella maniera migliore. Visto che non è obbligata questa scelta, se realizzata male, può essere controproducente. E' necessario attivare i processi consapevoli dei rischi e dei benefici.
I consiglieri hanno ascoltato il prof. Allegretti che ha illustrato diverse esperienze nel mondo che hanno portato risultati davvero impensabili. Certo che il ruolo del politico viene, se non ridimensionato, quantomeno modificato. La partecipazione in fondo rende il rapporto fra cittadino e istituzioni più trasparente e condiviso, responsabilizza entrambi, permette di ribaltare la mancanza di fiducia nella politica mettendo in primo piano l'impegno di ognuno. Una lezione sul cambiamento in fondo, un cambiamento inevitabile che offre però grandi prospettive in termini di realizzazione effettiva di progetti e avvicina le diverse posizioni tendendo all'eliminazione del conflitto. Se diverse posizioni siedono allo stesso tavolo e discutono, molto probabilmente ognuno porterà le proprie istanze ma sarà costretto ad ascoltare e valutare anche quelle altrui.
Si comincia da una piazza (ne avevamo parlato qui) e chissà dove si può arrivare, ci sono esempi di partecipazione di massa, certo ci vuole tempo, ma una volta avviato il processo partecipativo coinvolge sempre più e aumenta esponenzialmente.
A margine della Commissione consiliare abbiamo intervistato il Professor Allegretti.