È chiaro: la dirigenza non fa il suo lavoro. C’è solo un continuo scaricabarile per mettere alla gogna chi non fa parte del cerchio di potere politico che ormai domina la sanità spezzina.
Fino a ieri le responsabilità dei presunti maltrattamenti in Geriatria erano tutti in capo alla Direttrice di presidio, la Dottoressa Carlucci, che è anche stata sollevata dall’incarico su Sarzana. Oggi, vista la levata di scudi di pazienti, medici e cittadini, l’indice viene puntato su un’altra persona: la dimissionaria Direttrice Amministrativa, la Dottoressa Lodetti.
È tanto ridicolo quanto grave.
Dal quadro dei responsabili spariscono, in primis, le due figure apicali che hanno compito di governo diretto sulla ASL: il Direttore Generale e la Direttrice Sanitaria, pronti sempre ad autoassolversi grazie alla compiacenza di Toti e Viale.
L’altra grande assente è proprio la politica, quella di ieri e quella di oggi.
Non ci possono essere troppi giochini di parole: se il personale è numericamente insufficiente assistere il malato in maniera adeguata diventa cosa complicata.
Manca il personale medico, infermieristico e sociosanitario, e a dirlo sono gli stessi vertici della Sanità ligure e spezzina che proprio di questo incolpano prima Carlucci e ora Lodetti.
Si deve investire sul comparto operativo e ridistribuire gli OSS in servizio nei reparti. Solo che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, diceva il vecchio saggio. Ed è così che in Consiglio Regionale la maggioranza ha tirato dritto con i suoi tagli al personale bocciando tutte le impegnative che, come Gruppo Rete a Sinistra/liberaMente Liguria, avevamo presentato per risolvere una questione, evidente, che si protrae da anni: scarsa qualità negli appalti, esternalizzazioni di servizi essenziali, mancate assunzioni di medici e infermieri necessari alle esigenze del territorio.
Non è una novità: ASL5 è l’azienda sanitaria che ha il peggior rapporto tra numero di infermieri e abitanti di tutta la Liguria. Se in Italia la media, rispetto all’Europa, è esigua, con 6,4 infermieri ogni 1000 abitanti, a La Spezia il numero è impressionantemente basso: 4,6.
In tutto ciò, al momento di agire, all’Assessore Viale e alla sua maggioranza accondiscendente e acritica pare più conveniente continuare a non fare, e dunque a perpetrare lo sfascio della Sanità pubblica, dicendo che è tutta colpa di quelli di prima. Una accusa facile che però penalizza sempre chi paga, da anni, il conto di una cattiva politica: i cittadini.
Francesco Battistini
Consigliere Regionale Gruppo Rete a Sinistra/liberaMENTE Liguria