A seguito di una interpellanza presentata dalla Lega Nord.
La novità, che a breve entrerà in vigore, è emersa ieri sera in consiglio comunale dalla risposta dell'assessore Gianmarco Medusei, all’interpellanza presentata dal consigliere comunale Federica Paita del Gruppo consiliare Lega Nord. Nell’interpellanza, Paita sottolinea: «La diffusione dell’Islam radicale sta rendendo sempre più frequente, anche nel nostro Comune, la presenza in luoghi pubblici o aperti al pubblico di donne velate con burqa e niqab, le quali sono così totalmente irriconoscibili. L’Islam radicale non ha alcun rispetto della donna né tantomeno alcun riguardo alle parti opportunità. Infatti in gran parte del mondo musulmano la donna viene considerata antropologicamente inferiore all’uomo. Inoltre una persona totalmente velata, non essendo riconoscibile, può costituire un pericolo per la pubblica sicurezza, perché può non essere chi dichiara di essere e serbare intenzioni criminali. Il disprezzo nei confronti delle donne crea le basi culturali per le più odiose forme di violenza di genere». La giunta regionale ha vietato l’ingresso nei locali pubblici di proprietà regionale ai soggetti con volto coperto, compreso chi utilizza burqa e niqab. A breve anche nei locali pubblici comunali entrerà in vigore questo divieto e verranno collocati appositi cartelli indicativi. Qualora in un locale pubblico comunale si presenti qualcuno con voto coperto, verrà richiesto l’immediato intervento delle forze dell’ordine, competenti al fine di procedere con l’identificazione.
L’assessore Gianmarco Medusei, nella risposta all’interrogazione, ha ribadito che «per fornire maggiori garanzie a tutela del personale dipendente, degli operatori e degli utenti esterni, si ritiene opportuno adottare le direttive per ridurre i rischi derivanti dall’accesso di soggetti non autorizzati nelle strutture delle sedi comunali, direttive volte ad assicurare la massima efficacia delle misure di identificazione e riconoscimento delle persone che accedono, richiamando altresì gli Enti all'applicazione del divieto di cui art. 5, c.1, L.152/1975 e rafforzando il sistema di controllo e di sicurezza interni».
Soddisfatto il capogruppo consiliare della Lega, Lorenzo Viviani, anche per la risposta ottenuta per l’interpellanza presentata dal consigliere comunale Vatteroni.
Sulla situazione di degrado del centro terapeutico diurno di Gaggiola è infatti intervenuto, attraverso un’interpellanza, il consigliere comunale Simone Vatteroni, che ha sottolineato come sopra ai locali che ospitano il centro terapeutico sono presenti locali abitati da un numero indefinito di occupanti abusivi. «Sono soddisfatto – ha detto il consigliere comunale – della risposta di Gianmarco Medusei che si è detto disponibile a una soluzione risolutoria del degrado evidenziato».