“Con i nuovi parametri varati dalla Giunta comunale per l'accesso al nido e alle materne comunali avranno la precedenza figli e nipoti delle famiglie abbienti che risiedono in città da molti anni. Una discriminazione": così Lara Ghiglione, segreteria della Camera del Lavoro spezzina, a commento dei nuovi criteri per l’accesso a nidi ed asili comunali varati dalla Giunta del Comune della Spezia.
Continua la Ghiglione: “È cancellato il parametro legato al reddito e quindi alla condizione socio economica della famiglia di origine, definito attraverso il calcolo dell’ISEE, strumento fondamentale per garantire il principio sacrosanto di equità sostanziale. Questo provvedimento della Giunta, nato per discriminare le famiglie straniere che vivono nella nostra città, fatto di per sé già grave, allarga il suo raggio di azione e finisce per discriminare chiunque decida di trasferirsi alla Spezia per motivi lavorativi, abbia un reddito medio basso e che, di conseguenza, non sarebbe comunque in grado di rivolgersi a nidi privati. Non è sufficiente consentire una retta mensile più bassa in base all’ISEE una volta che la graduatoria è definita sui nuovi criteri: i parametri ISEE devono rimanere criteri di accesso al servizio”.
Conclude la dirigente sindacale: “Nel 2017, in piena globalizzazione, pensare che la spezzinità sia un requisito indispensabile da enfatizzare e considerare come premiante è fuori dal tempo, rappresenta una discriminazione inaccettabile ed una visione del mondo provinciale e ristretta. La Spezia è la città di Exodus e dell’accoglienza, questi provvedimenti non solo sono profondamente ingiusti, ma minano anche il patrimonio etico, culturale e sociale della nostra comunità, valori ai quali come CGIL non intendiamo rinunciare perché fanno parte della nostra storia e del nostro DNA. Chiediamo un incontro urgente all’Amministrazione per rivedere questi assurdi criteri, fiduciosi del fatto che anche CISL e UIL si uniranno alla nostra richiesta".