A seguito della pubblicazione del “Bando per l’assegnazione di un contributo pluriennale al canone di locazione volto a promuovere e sostenere la residenzialità” (aperto dal 14 novembre al 31 dicembre), i capigruppo di opposizione Fresco, Ornati e De Luca hanno criticato la scelta di non aver inserito come parametri di valutazione il reddito o la situazione lavorativa. Per chiarezza verso i cittadini, credo sia importante rispondere alle perplessità riguardanti i criteri per l’assegnazione del contributo e specificare la natura di questo Bando.
Il Bando rientra tra le politiche familiari e ha l’obiettivo di promuovere e incentivare la residenzialità; è rivolto quindi ai nuclei familiari non residenti che già riescono in autonomia a pagare un canone di locazione, ma che desiderano trasferirsi nel Comune di Lerici.
Esiste una sostanziale differenza tra politiche sociali e familiari. Quelle sociali intervengono nel momento in cui la situazione di una famiglia è difficoltosa, hanno funzione riparativa e sono tipicamente assistenzialistiche. In queste, l’Italia è all’avanguardia e il Comune di Lerici non è da meno: non solo i nostri Servizi Sociali svolgono un’eccellente e attento lavoro nel seguire e sostenere i cittadini e le famiglie più bisognosi, ma, proprio in merito alla questione canoni di locazione, meno di un mese fa l’Amministrazione ha anche destinato un totale di 30.000 € come contributo d’affitto a sostegno dei residenti che ne hanno fatto richiesta. Le politiche familiari, invece, sono di natura sussidiaria e promuovono il miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie, intervengono prima di un eventuale azione riparativa, sono quindi politiche complementari a quelle sociali e le precedono.
Dunque, non può questo Bando essere visto come un ampiamento dell’azione assistenzialistica verso coloro che vivono una situazione economica o lavorativa problematica, ma come un sostegno e un incentivo a coloro che, consapevoli della qualità di vita di cui una famiglia può godere nel nostro bellissimo territorio, desiderino trasferirsi nel nostro Comune.
Se tra le righe delle affermazioni dei capigruppo di minoranza dovremmo leggere il timore che questo contributo vada a famiglie che non ne hanno bisogno, è bene sottolineare che possono partecipare al Bando solo i nuclei familiari che non possiedono immobili, situazione che difficilmente riguarda una famiglia con reddito elevato.
Rimaniamo convinti della bontà del lavoro svolto, consapevoli che si tratta di un bando sperimentale e innovativo; alcune migliorie e aggiustamenti potranno essere inseriti in futuro, dopo aver verificato i risultati ottenuti.
Marco Muro
Consigliere delegato alla Residenzialità, alla Famiglia e alle Politiche Giovanili