5 miloni di euro. A tanto ammonta il tesoretto che, con la dismissione della centrale Enel, non entrerà più nelle casse comunali. Una somma derivante dall’obolo che Enel versa al Comune della Spezia per pagare l’Imu sulla centrale.
Lo ha spiegato ieri sera il sindaco Pierluigi Peracchini, durante il faccia a faccia con il segretario della Cgil Matteo Bellegoni nell’ambito della serata conclusiva della festa “Avanti Popolo”.
“Se Enel chiuderà la centrale verranno meno 5 milioni di euro nel bilancio del Comune”, ha detto Peracchini parlando del futuro dell’area che oggi ospita la centrale a carbone Eugenio Montale.
Sottolineando poi come quello della dismissione sia un orizzonte temporale ancora molto lungo: “La decisione sulla chiusura della centrale è di competenza esclusiva di Enel, decideranno loro. Poi in caso di chiusura ci dovrà essere una bonifica dell’area. Ne riparleremo fra non so quanti sindaci”.
Un punto di accordo, invece, si è trovato sulla richiesta di Bellegoni: “Si può dire al primo ministro di questo Paese di chiedere a Enel di investire soldi nel futuro di un distretto tecnologico nell’area, invece che in Cina?”.