“Nato a Sarzana”, una dicitura che, dal 2010, non viene più impressa su alcun documento d’identità, questo a causa della decisione di chiudere il reparto di maternità dell’Ospedale S. Bartolomeo di Sarzana.
La ragione principale di questa scelta, almeno ufficialmente, fu la necessità di concentrare in un unico centro ospedaliero i parti, in modo da poter garantire quelle condizioni di sicurezza che, fu dichiarato, non sarebbero state garantite con il reparto del S. Andrea, che eseguiva poco meno di 1000 interventi di parto all’anno e quello del S. Bartolomeo che ne eseguiva circa 500.
Da questi dati, relativi all’anno 2009, siamo partiti circa un anno fa per un’analisi che ci consentisse di valutare se tale scelta fosse stata la migliore possibile oppure se i numeri, a distanza di anni, ci dicessero il contrario.
Abbiamo quindi raccolto i dati dei nuovi nati nella Provincia spezzina e nei principali Comuni della Lunigiana, giova infatti ricordare che nel 2009 erano attivi i punti nascita di Fivizzano e Pontremoli, chiusi successivamente, e li abbiamo confrontati per una valutazione approfondita.
I risultati, a nostro avviso, lasciano pochi dubbi: dal 2009 al 2014, ultimo anno di cui abbiamo potuto raccogliere i dati in maniera omogenea, a fronte di un calo complessivo di nascite, nell’area geografica presa in esame, di circa il 14%, il calo di nascite presso il S. Andrea è stato di poco inferiore al 33%.
Questo, già di per sè, sarebbe un dato significativo, ma un'ulteriore precisazione si rende necessaria: nel 2014 quasi 500 mamme della Provincia della Spezia e della Lunigiana hanno visto nascere i propri figli presso le ASL della vicina Toscana a fronte di circa 800 nascite, più o meno lo stesso numero del 2009, presso il S. Andrea.
Il nocciolo della questione non può essere davvero quello legato al luogo di nascita da imprimere in un documento, infatti la nostra valutazione è basata su un’analisi dei dati scevra da quel campanilismo, che la politica dovrebbe sempre contrastare, visto che non è più pensabile, nel 2017, fare distinzione tra l’Ospedale di Sarzana e quello della Spezia che, anzi, devono diventare sempre più sinergici.
Fatta questa precisazione, la nostra convinzione è che oggi la riapertura del reparto di Ostetricia e Ginecologia presso il S. Bartolomeo di Sarzana, accompagnata dalla riapertura di un Pronto Soccorso Pediatrico sulle 24 ore, sarebbe un forte argine alle fughe degli utenti, con un grande risparmio per le casse della nostra ASL5 che, nel 2014, ha visto uscire più di 23 milioni di euro per le fughe verso la Toscana.
Oltre alla valutazione economica, naturalmente, il ripristino dell’attività di Ostetricia a Sarzana porterebbe enormi vantaggi sotto il profilo sociale e dei servizi all’utenza, anche nel rispetto dello stesso “Percorso nascita” che ASL5 ha creato e che dovrebbe parlare di integrazione tra territorio e ospedale.
Per questo presenteremo, in Consiglio Regionale, una Mozione che chieda l’avvio di uno studio di fattibilità, anche con il coinvolgimento dei lavoratori e delle sigle sindacali, per la riapertura del reparto di Ostetricia e Ginecologia presso il S. Bartolomeo di Sarzana, accompagnato dalla riapertura di un Pronto Soccorso Pediatrico, verificando se i dati raccolti e la nostra analisi abbiano fondamento sufficiente perchè ciò si realizzi.
Francesco Battistini
Consigliere Regionale Gruppo Rete a Sinistra/liberaMENTE Liguria