È inutile che Toti se la prenda con Repubblica per il reportage sui red carpet con un mal riuscito e vagamente minatorio tentativo di delegittimazione (che da parte di un giornalista suona ancora più grave). La verità è che il governatore ligure ha fatto solo una brutta figura di calibro nazionale. Prima ha insolentito un'amministrazione dello Stato – la Soprintendenza - dicendo che doveva farsi i fatti propri. Poi, siccome la Soprintendenza si è davvero fatta i fatti propri, cioè è intervenuta per tutelare il patrimonio storico e artistico della Liguria, ha incassato la rimozione del red carpet dalla Chiesa di Porto Venere, dal Castello di Dolceacqua e dalla Chiesa di Cervo (ma sappiamo che dovrà essere rimosso anche da altri monumenti). Quindi, come fa chi non è capace ad ammettere i propri errori, ha scaricato tutta la responsabilità sui Comuni, che dopo essere stati caldamente invitati dalla Regione a dotarsi del fatidico tappeto, oltre ad accollarsi i costi di posa, manutenzione e rimozione ora sono finiti anche sul banco degli imputati. Consigliamo a Toti, anziché improvvisare toppe peggiori dei buchi, di fare un po' meno il "venditore" di tappeti e un po' di più quello che prova a raddrizzare l'economia della Liguria che, secondo tutti gli indicatori economici, va peggio delle regioni vicine e delle medie nazionali.
Gruppo Pd in Regione Liguria