"La questione Parco è questione di sostanza e non è pensabile che sia annacquata in manifestazioni pianificate per radicalizzare lo scontro sul piano politico perché poi, tornati a casa, nulla si cambi.
Quando Andrea Costa propone la chiusura del Parco lo fa a ragion veduta, visti i risultati che il Parco ha prodotto in territori come quello del Comune di Lerici.
Abbandono, degrado, infestazione di cinghiali, mancato sostegno allo sviluppo delle realtà agricole, mancata tutela delle realtà storico ambientali, incapacità di tutela del proprio patrimonio storico/archeologico, mancata promozione non solo delle potenzialità del territorio ma dello stesso Ente Parco della cui esistenza nessuno si accorge se non laddove si imbatte nella sua burocrazia.
Alla luce di quanto sopra l'unica via per conservare il Parco di Montemarcello è quella della riforma del suo statuto per renderlo uno strumento di valorizzazione guidato con responsabilità politica verso i cittadini, mentre oggi gli organi esecutivi statutari rispondono unicamente a se stessi.
Oggi il Parco ha un Presidente, Pietro Tedeschi, libero da legami politici e che per la prima volta nella storia del Parco ha presentato un programma politico amministrativo che non è l'addendum del Manuale Cencelli . Un Presidente che, unico nella storia del Parco, ha compreso l'importanza di valorizzare il rapporto con i Comuni e i Sindaci, e il ruolo di coordinamento del Parco.
L'Amministrazione di Lerici, pur condividendo le ragioni che spingono Andrea Costa, non ha abdicato alle sue responsabilità all'interno del Parco, soprattutto per la assoluta fiducia che esprime verso Pietro Tedeschi, e fin dal mese di aprile, ha presentato all'assemblea della Comunità del Parco un documento di forte denuncia indicando quale unica via per la conservazione dell'Ente Parco la sua radicale riforma statutaria.
Sulla base di tale documento e sulla spinta dell'azione di Andrea Costa, la Comunità del Parco, il 27 aprile, ha deliberato quanto segue: “La Comunità, stimolata dal dibattito pubblico recentemente apparso sugli organi di stampa, dal documento operativo presentato dal sindaco di Lerici, dalle recenti richieste avanzate da più comuni di allargamento dei confini dell'Ente, nella prospettiva di incrementare la centralità del Parco, manifesta la volontà di ... discutere e proporre modifiche normative e statutarie per il Parco del futuro ...”.
Pertanto, anche a sostegno del lavoro ad oggi svolto egregiamente dal Presidente del Parco e cogliendo la concretezza delle ragioni di Andrea Costa, il 27 luglio l'Amministrazione di Lerici non sarà presente alla manifestazione indetta dalle associazioni “ambientaliste” ma depositerà presso l'Ente Parco la richiesta di convocazione urgente della Comunità del Parco per dare corso ai lavori di predisposizione di una proposta di riforma della legge costitutiva del Parco, riforma che la Comunità stessa, esattamente tre mesi fa, ha deliberato essere necessaria.
In particolare si chiederà la semplificazione amministrativa eliminando il ruolo del Comitato Tecnico scientifico, quale organo sovrapposto a quelli comunali, per il rilascio dei titoli edilizi, paesaggistici e urbanistici.
La sostituzione del Consiglio del Parco con una Giunta del Parco nominata dal Presidente.
La trasformazione della Comunità del Parco nel Consiglio del Parco con precisi e rafforzati poteri di indirizzo e controllo e con rafforzamento del ruolo dei sindaci.
Potere di convocazione di tavoli volti a affrontare fenomeni interessanti le aree del Parco pur se posti al di fuori dei confini del Parco stesso.
Sulla questione sarà promosso il dibattito all'interno del Consiglio comunale con l'obiettivo di un documento unitario a sostegno dell'azione di riforma".
Leonardo Paoletti
Sindaco di Lerici