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Frasi discriminatorie, De Paoli: "La Regione condanna Alessandro, ma il PD attacca me" In evidenza

La posizione del consigliere della Lega Nord.

“Vabbé, lo sterminio. Però ha portato tanto turismo”. La frase offensiva ed antisemita pubblicata lo scorso gennaio su Facebook dal Presidente del Parco delle Cinque Terre, Vittorio Alessandro, oggi è stata condannata all’unanimità dai consiglieri regionali del centrodestra, del Pd e di Rete a Sinistra-LiberaMente Liguria. Mentre i consiglieri del M5S hanno abbandonato l’aula al momento della votazione sul relativo ordine del giorno presentato da Giovanni De Paoli (Lega Nord Liguria)", esordisce il consigliere del Carroccio De Paoli.

“Ho chiesto ed ottenuto la ferma condanna del Consiglio regionale per le dichiarazioni del Presidente del Parco delle Cinque Terre – spiega De Paoli – perché rappresentano un insulto morale a tutti i discendenti delle vittime dei massacri e dello sterminio di massa perpetrati dai nazisti durante l’Olocausto. Si tratta di milioni di persone che sono state offese e chiamate impropriamente in causa da un Amministratore pubblico. Una cosa del genere, in una società libera e democratica come la nostra, è inammissibile. Come al solito, alcuni consiglieri del Partito Democratico hanno strumentalizzato ad arte la questione perché successivamente hanno presentato un altro ordine del giorno in cui chiedevano sia la condanna delle frasi antisemite di Vittorio Alessandro sia di quelle omofobe a me ingiustamente attribuite, attaccandomi personalmente. Voglio ricordare e ribadire che non ho mai pronunciato alcuna frase omofoba, né fatto dichiarazioni discriminatorie verso nessuno. Credevo che la mia storia fosse stata già ampiamente chiarita ed archiviata, anche per quei consiglieri di opposizione che non perdono occasione per attaccarmi strumentalmente sulla base di fatti non corrispondenti al vero".

"Le due questioni, comunque, risultano indubitabilmente del tutto diverse - conclude De Paoli - Perché le offese pubblicate dal Presidente del Parco delle Cinque Terre, di fatto, sono state scritte ed intenzionalmente rese visibili a tutto il pubblico del social network. Mentre le presunte dichiarazioni, a me ingiustamente attribuite e riportate da altri, non sono altro che possibili fraintendimenti o mera propaganda mediatica a fini politici”.

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