"Sono un preside, non vivo di politica - ha affermato Manfredini - Ho il mio lavoro che è la mia grande gioia. I miei studenti sono la proiezione sul futuro e mi hanno insegnato di più di quello che io ho dato loro. È per questo che vivo questa fase con la serenità di chi deve dare il buon esempio. E lo darò fino in fondo: niente accordicchi, niente inciuci, nessuna spartizione che a destra invece è già in corso. La città è cambiata ma abbiamo avuto anche dei grandi limiti: una scarsa attenzione al dialogo con i cittadini, un atteggiamento di chiusura e sulla pulizia della città difficoltà anche per colpa della vecchia e lunga crisi di Acam e per mancati controlli. Ho promesso una svolta che ci sarà. Se la macchina comunale non funziona come deve in ogni ambito la correggeremo senza indugio, se nella raccolta differenziata Acam non cambia registro non avremo mezze misure".
"Sono un uomo mite ma determinato - prosegue il candidato del centrosinistra - Ciò che però oggi è in gioco è molto di più. È la nostra storia, i nostri valori democratici e di antifascismo. Quel monumento ai giardini significa chi siamo e dove vogliamo andare. Per questo penso abbiano peccato di coraggio i capi degli schieramenti che al primo turno erano candidati in alternativa a me, seppur dentro il perimetro del centrosinistra. Ma il popolo della sinistra che in questa città è maggioritario può avere più coraggio di loro, più responsabilità. Può dimostrare che per quanto imperfetta sia la sinistra, la svolta a destra sarebbe una condanna per la nostra città. Peracchini è un finto moderato, accetta le posizioni più becere sui diritti civili, sulla privatizzazione della sanità, su cementificazione e ambiente. Accetta che nel suo schieramento ci sia una forza politica, Fratelli d'Italia che mantiene nel simbolo la fiamma tricolore. Peracchini oggi di fronte alla posizione espressa dalla Chiesa su Salvini dovrebbe battere un colpo ma non può perché non è libero. Ecco questo è il punto. Essere liberi. Io lo sono. I mancati apparentamenti mi rendono più libero di fare cose nuove e di correggere gli errori del passato. Mi rendono libero di rivolgermi direttamente alla gente, al popolo degli spezzini, a quelli che vedrebbero la loro storia sindacale e democratica umiliata".
Conclude Manfredini: "Io non ho poltrone da spartire né favori da rendere a nessuno. Mi assumo la completa responsabilità delle mie decisioni, libere e autonome. Per questo motivo annuncio già ora che la mia squadra sarà profondamente rinnovata. Ma faccio ancor di più, annuncio oggi cinque nomi, ovvero la maggioranza della mia futura giunta. Personalità e professionalità di indubbio valore, esterne ai partiti, figure assolutamente libere che hanno accettato di supportarmi nel cambio di passo che voglio imprimere all'amministrazione della nostra città".
I nomi
Giovanna Agnolucci, 58 anni, nata ad Arezzo. Si è laureata con lode in scienze motorie, all'Isef di Firenze, all'età di soli 22 anni. Da sempre impegnata nel volontariato, ha successivamente conseguito il titolo per specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità. È anche istruttrice di atletica. Ha insegnato educazione fisica prima nella scuola media superiore di Follo, mentre attualmente è insegnante di ruolo al Liceo Classico della Spezia. Da tre anni è anche referente territoriale per l'educazione fisica e sportiva dell'ufficio scolastico regionale. Giovanna Agnolucci si occuperà dello sport e della qualità della vita.
Emilio Falco, 69 anni. «Sono una brava persona e voglio bene a Spezia ». Così ci ha detto Emilio Falco, il professore, il chirurgo con sette specializzazioni, l'autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche, con 22 anni di primariato alle spalle, straordinario innovatore nella chirurgia video laparotorascopica. Attualmente Primario Emerito è stato promotore di Scuole di specializzazione e di centri di eccellenza chirurgici. Un profilo di caratura nazionale e internazionale in ambito professionale e personalità di straordinario spessore umano. Un 'carrarino' che ha costruito con Spezia un rapporto fortissimo. Ama questa città profondamente, la sente sua, la vede cambiata, cresciuta e bellissima. Emilio Falco si occuperà della sanità.
Filippo Lubrano, 33 anni, nato alla Spezia, ingegnere gestionale, un master in business administration all'università di Torino. Ha lavorato per 8 anni in Iveco sui mercati di Africa, Medio Oriente e Sud est Asiatico, di base a Bangkok per un anno e mezzo. Parallelamente, è stato per 3 anni nell'organo esecutivo di Promostudi dove si è occupato di progetti di internazionalizzazione del Polo Marconi. Nel 2016 rientra alla Spezia per dedicarsi alla startup che ha cofondato, Eattiamo, che ha sede anche negli USA. Oggi è inoltre consulente per Schiffini, di cui cura lo sviluppo business in Asia, Oceania e Medio Oriente. Giornalista pubblicista, collabora come freelance con diverse testate nazionali e internazionali ed è autore di due romanzi. Filippo Lubrano si occuperà dei temi dell'innovazione e sviluppo economico.
Silvia Scali, 52 anni, nata alla Spezia, ove ha svolto i suoi studi conseguendo la maturità classica presso il Liceo Ginnasio Statale "Lorenzo Costa", dopo aver conseguito Laurea a pieni voti in Giurisprudenza presso l’Università degli studi “La Sapienza di Pisa” e successiva abilitazione all'esercizio della professione forense presso la Corte di Appello di Genova, ha avviato proficuamente la sua esperienza professionale in importanti studi legali spezzini e milanesi e, attualmente, svolge, nel proprio studio legale in La Spezia, l’attività di avvocato libero professionista specializzato nel settore civile, in particolare in ambito commerciale e fallimentare. Silvia Scali si occuperà in principal modo di politiche finanziarie e di bilancio.
Piera Sommovigo, 48 anni, nata alla Spezia. Svolge la professione di avvocato amministrativista divedendosi tra il proprio studio di Genova e di Spezia. Dal 1994 al 2008 ha lavorato presso lo studio del professor Acquarone di Genova, che è stato anche vice presidente della Camera dei Deputati. Piera Sommovigo si è sempre occupata di diritto amministrativo. Fa anche parte delle commissioni edilizie comunali e ha svolto fino al 2015 l'incarico di presidente del comitato tecnico regionale degli appalti alla Liguria. Piera Sommovigo si occuperà delle più avanzate forme e regolamenti di partecipazione sulla scia dell'esperienza di Pisapia, di legalità e trasparenza.
Chiosa Paolo Manfredini: "Ecco il solo scambio che propongo: uno scatto degli spezzini contro la destra di Toti, Salvini e Peracchini in cambio di una svolta vera nei modi e negli uomini di governo della città".