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#Amministrative2017 - Baldino: "Tutti pensano al futuro dell'area Enel, intanto la centrale continua a inquinare" In evidenza

La riflessione di Massimo Baldino Caratozzolo, candidato nella lista "Per la Nostra Città" che sostiene Giulio Guerri.


C’è chi vorrebbe far diventare l’area Enel un parco giochi, dimenticando però che in quell’area ce ne verrebbero perlomeno altri dieci, chi più pericolosamente avanza l’idea di un biodigestore, senza valutare gli impatti che esso potrebbe produrre, chi infine punta sul mantenimento di una qualsivoglia attività industriale o retro-portuale: dalla fonti rinnovabili, ad attività artigianali.
Insomma andrebbe bene tutto, purchè vengano mantenuti almeno gli attuali livelli occupazionali, peraltro piuttosto scarsi a giudicare da operatore a metro quadro!
Premesso che nell’ottica di qualsiasi riconversione d’uso è importante prima di ogni altra cosa far funzionare forme adeguate di ammortizzatori sociali, giusto per non ricadere nell’atavico problema del “ricatto occupazionale” altrimenti non si va da nessuna parte e men che meno verso un miglioramento ambientale, trovo comunque gravissimo che nessuno si occupi del presente.

La centrale infatti continua a funzionare e ad inquinare, infischiandosene di tutto e di tutti, amministratori, partiti e politicanti in primis.
Continua a bruciare carbone, e ha persino venduto i due generatori a gas, peraltro quasi mai utilizzati perché poco redditizi in termini economici.
Quindi, occorrerebbe, prima di tutto il resto, analizzare pubblicamente l’attuale situazione della centrale e riconsiderare, questa volta utilizzando numeri certi e indagini reali, indagine epidemiologica compresa, il suo impatto al momento sul nostro territorio.
La centrale, infatti, ha tra le sue tante criticità anche quella di sorgere in una zona già martoriata da altre decine di problemi ambientali, tali da creare per i quartieri del Levante una sommatoria da guinness dei primati. In negativo ovviamente.
Cosa succederà dopo il 2021 può persino risultare relativo, se al momento molti spezzini continueranno ad ammalarsi di Enel.
Questa analisi dovrebbe riguardare: la posizione attuale di ENEL nei confronti delle prescrizioni AIA, i monitoraggi sulla salute dei cittadini, la tempistica relativa alla sua dismissione tramite un pronunciamento da parte anche del Ministero dello Sviluppo (se nei prossimi mesi avremo ancora un governo).
Sarebbe anche necessario avviare immediatamente un vero confronto con Enel, visto che i “tavolini e gli sgabelli” di Federici di questi ultimi mesi hanno creato solo della gran confusione. Si dovrebbe parlare in primis, anche alla luce delle “sentenze di condanna per l’inquinamento prodotto nel passato, del risarcimento del danno ambientale da riconoscere alla città a prescindere dalla bonifica, che è invece un obbligo di legge”.

E’ comprensibile che tutti si ami parlare del futuro dell’area ENEL e che i politici vi intingano il pane per prospettare ai propri elettori parchi giochi, campi da pallone, impianti balneari, o nuove fabbriche a basso impatto ambientale e ad alta densità di occupazione (ma ci credete davvero??) .
E’ però ancor più comprensibile porsi la domanda di quanti di quegli elettori “turlupinati” oggi da questi politici chiaccheroni, potrebbero ammalarsi e non esserci più domani, ovvero tra cinque anni, non potendosi peraltro levare neppure la soddisfazione di tirare qualche legnata al politicante che li ha ingannati!

 

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