Con 16 voti favorevoli (maggioranza di centrodestra) e 13 contrari (Pd, Movimento 5 Stelle, Rete a Sinistra & Libera-MENTE Liguria) la giunta regionale ha approvato, nei giorni scorsi, il Disegno di legge 150 che modifica i criteri per l'assegnazione degli edifici di edilizia popolare.
Si tratta di criteri che non hanno mancato di suscitare polemiche, uno in particolare, ovvero quello che, come si legge nel comunicato stampa ufficiale della Regione, sancisce “il concetto della radicalizzazione sul territorio regionale dei richiedenti”.
Di cosa si tratta? La legge prevede per gli stranieri il soggiorno regolare decennale sul territorio nazionale e per tutti la residenza quinquennale anagraficamente accertata o l’attività lavorativa nel bacino di utenza del Comune che emana il bando. Senza tale requisito non è possibile fare domanda.
Ecco come, ai microfoni di GazzettadellaSpezia, i rappresentanti della maggioranza controbattono a che ha definito la legge discriminatoria.
"Non è una legge che discrimina - ha affermato il Presidente Giovanni Toti - ma aiuta i liguri che sono in difficoltà. E' una regola che lega i liguri alla loro terra ed è una regola sulla quale non si dovrebbe neppure discutere, figuriamoci polemizzare. Sinora la sinistra non ha garantito niente a nessuno, quindi non aveva da scegliere, era nulla per tutti, tranne pochi privilegiati. Noi continuiamo per la nostra strada".
Al Governatore fa eco il consigliere della Lega Nord Stefania Pucciarelli: "Quelli dell'opposizione sono attacchi puramente strumentali. La norma che innalza a 10 anni la residenza in Liguria è per noi norma di buon senso. La tutela è anche nei confronti degli immigrati regolari. E' giusto dare una priorità a chi ha contribuito alla crescita della Regione".
Poi sottolinea altri aspetti della legge: "Ora anche i genitori separati possono accedere ai bandi per le case popolari, grazie a noi ora possono. Così come chie ha una morosità incolpevole può appianare piano piano la sua situazione.
Quella del PD e dei Cinque Stelle è una polemica strumentale. Una politica che pensa a tutto il resto del mondo e non pensa agli italiani. Per noi, invece, gli italiani vengono prima, e non solo in campagna elettorale".
(Interviste di Luca Manfredini)