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#Amministrative2017, La Spezia Popolare: "Per una città più sicura" In evidenza

Intervento di Francesco Tani e Andrea Costa, candidati al Consiglio Comunale nella Lista La Spezia Popolare.

"È un dato incontrovertibile che le città italiane non brillino nelle classifiche mondiali delle metropoli più vivibili. Milano ad esempio, maglia rosa fra le nostre città, si pone al 52°.
Nella classifica nazionale, poi, la nostra Spezia si colloca sempre molto in basso, al di sotto del 70° posto su 106, con variabilità poco significative nelle varie casistiche.
A segnalare questo triste dato il dott. Francesco Tani, candidato della lista La spezia Popolare e il consigliere regionale Andrea Costa.
Fra gli indicatori presi in esame per stilare la classifica, uno molto importante riguarda la sicurezza, intesa come numeri di reati rilevati nell’anno.
Ebbene, se isoliamo questo dato allora la posizione dellanostre città è ancora più avvilente, in quanto La spezia si pone al 30° posto fra le città italiane più insicure, con un numero di reati superiore alla media nazionale e un trend inesorabilmente in crescita. Tanto da essere messa peggio, per fare un paragone, di città quali Salerno, Avellino, Caserta, Napoli, che soffrono di ben altri fenomeni.

Esiste, quindi, un problema di sicurezza nella nostra città, che non è solo una percezione emotiva ma il risultato di un’analisi ineludibile, che deve impegnare la classe dirigente ad un’azione urgente e, soprattutto, lungimirante visto il trend in aumento.
La sicurezza è nodale per vari motivi: prima di tutto, interferisce con il quotidiano dei cittadini; in secondo luogo, è la precondizione dello sviluppo economico, sia che si tratti di microeconomia che di grandi investimenti; senza dimenticare le sue ricadute sulla salute psicofisica della popolazione.
E allora, se c’è un problema immaginiamo delle soluzioni possibili. Da molte parti si invoca il vigile di quartiere; soluzione, questa, a cui i meno giovani sono affezionati perché ci riporta ai tempi della giovinezza quando questa figura esisteva. È indubbio che, al di là dei romanticismi, la presenza di uomini e donne in uniforme del Comune possa rassicurare la popolazione e costituisce un utile deterrente verso la microcriminalità, oltre ad effettuare un ruolo di sensore costante del territorio anche per quanto attiene al decoro urbano e alla “manutenzione ordinaria” dei quartieri.
Oggi possiamo, tuttavia, considerare che la tecnologia fornisce una miriade di supporti “intelligenti” che sono in grado di svolgere una serie infinita di funzioni di sorveglianza, intervento, selezione degli eventi, controllo dei varchi, controllo del traffico, protezione del patrimonio ecc. Il problema, davanti a tanta dovizia di mezzi, è, come sempre, la pianificazione delle azioni e le finalità cui si vuole rendere.
E’ necessaria, cioè, una idea complessiva, una tecnologia omogenea, linee di trasmissioni di immagini ben supportate, vigilanza constante h24 ai display, programmi evoluti e filtrati, in grado di effettuare autodiagnosi delle avarie e via discorrendo. Per questo motivo le città più sensibili al problema si sono dotate di un Security Manager che partendo da un’analisi complessiva della situazione locale - ottenuti dalla “politica” gli obbiettivi da raggiungere - valuti la tecnologia sia hardware che software ampiamente disponibile sul mercato, la adatti alla situazione reale, ne monitorizzi l’efficacia in relazione alla sostenibilità' economica. Da un lato, quindi, la rivalutazione degli uomini e delle donne in divisa: addestramento costante, vicinanza ai cittadini, meno ufficio e più “strada” servizio sulle 24 ore. Dall’altro, tecnologia intelligente, tarata sulle reali necessità del nostro territorio, attiva sulle 24 ore non solo come deterrente ma soprattutto come allarme attivo, anche nella protezione del patrimonio individuale.
Umanità e tecnologia devono viaggiare in un corretto equilibrio; solo così, concludono i due candidati, possono concorrere all’obbiettivo di una vita più serena per i nostri concittadini e ad uno sviluppo economico sostenibile per i nostri ragazzi".

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