"Un programma di interventi che avrebbe dovuto comprendere Medicina, Oncologia, Traumatologia e Chirurgia generale che oggi rischia di bloccarsi a danno dei malati spezzini. La medicina e l'oncologia del Sant'Andrea sono state ristrutturate nell'ambito degli interventi sui padiglioni 5 e 6 in occasione del trasferimento dei reparti dal vecchio Felettino.
Nei giorni scorsi invece sono stati inaugurati i locali al piano terra del padiglione 5: quelli che avrebbero dovuto ospitare la Traumatologia e che invece, con un cambio di programma improvviso, sono stati destinati alla Chirurgia generale.
Al piano terra è stato predisposto dalla Direzione di Presidio un padiglione curato nei particolari, pensato per i pazienti ortopedici, spazioso e dotato di camere con bagni e docce in grado di ospitare anche pazienti disabili.
Il piano di ristrutturazione studiato era chiaro sia dal punto di vista organizzativo che da quello logistico, in primis lo scopo era quello di evitare che i pazienti si trovino a dover condividere gli spazi a loro disposizione con i cantieri di lavoro.
Per questo la scelta fatta avrebbe permesso di creare quanti meno disagi possibili, di risparmiare nel numero degli spostamenti e dei traslochi, che comunque rappresentano, oltre ad un disagio e ad un periodo di inattività un costo non trascurabile, e di realizzare dei reparti strutturalmente più efficienti di quelli odierni.
Il progetto, dunque, doveva prevedere di ristrutturare il piano terra del padiglione 5, cosa che è stata fatta e quindi trasferirvi la traumatologia, ora posta al piano superiore. Completata la fase di trasloco sarebbero dovuti iniziare i lavori di ristrutturazione del primo piano in modo da traslocarvi, definitivamente, la Chirurgia.
Oggi invece apprendiamo che questo piano è stato completamente stravolto. In quegli spazi è stata inaugurata la Chirurgia che verrà, dunque, trasferita dal padiglione 6 nei nuovi locali che avrebbero dovuto ospitare la traumatologia mentre quest'ultima pare destinata a rimanere dov'è: in un reparto fatiscente, con la pavimentazione dissestata, con i corrimano dei corridoi divelti e con una controsoffittatura instabile, degradata e oggetto persino di una recentissima segnalazione dei NAS.
Un reparto con camere anguste e che non permettono neppure la corretta movimentazione del paziente da e verso la sala operatoria, persino il bagno centrale della corsia non è a norma: uno scalino tra la porta di accesso e il water sarebbe capace di ostacolare, inficiando pesantemente l'autonomia dell'individuo, qualunque paziente ortopedico con un minimo di difficoltà nella deambulazione!
In Regione, è chiaro, dovremmo fare molte domande sulla questione, a iniziare dal perché e su quali basi è stato modificato il piano di interventi sul Sant'Andrea.
Dovremo anche capire come e, soprattutto, se si intendono affrontare i lavori sull'ortopedia-traumatologia, per noi indispensabili, perché ad oggi quel reparto è indecente.
Vogliamo conoscere se il fondo economico per i lavori su ortopedia sarà effettivamente impiegato per quel cantiere o se le voci che dicono che tale investimento potrebbe essere dirottato sull'acquisto di attrezzature chirurgiche corrisponda al vero.
Infine pretendiamo di capire come, logisticamente ed economicamente, verranno eseguiti i lavori perché nella migliore delle ipotesi per ristrutturare, con questo nuovo inspiegabile assetto, quantomeno avremo bisogno di due traslochi e dunque due spostamenti, con tutto ciò che questo comporta: dalle spese ai disagi per i nostri malati".