52 anni, dirigente Inail, laurea in Sociologia e da sempre impegnato nel sociale. È stato, dal 2004 al 2013, segretario generale provinciale del sindacato Cisl, incarico lasciato per ricoprire fino al 2014 quello di responsabile confederale regionale per i settori dei Trasporti, Energia ed Edilizia.
Peracchini è sostenuto da: Lista Giovanni Toti per Peracchini (Forza Italia, Fratelli d'Italia), Spezia vince con Peracchini Sindaco, Lista Bianchi, La Spezia Popolare - Costa, Lega Nord.
Iniziamo dal presente: può fornirci un giudizio sulla passata amministrazione? Ad oggi secondo lei quali sono le emergenze che la città si trova a dover affrontare?
Un giudizio negativo, ovviamente, anche perché, altrimenti, non mi sarei candidato. Mi troverei davvero in difficoltà a trovare aspetti positivi: dalla gestione dei rifiuti, al lavoro che non c’è più. Onestamente: se ci sono delle cose positive, mi sfuggono.
Il suo sogno: immagini la città con lei sindaco, come la vede fra 5 anni, al termine del suo mandato?
Immagino una città bella, sicura, con i giovani che hanno finalmente opportunità concrete di lavoro.
Lei è considerato un moderato, anche per la sua storia lavorativa, come giudica il fatto che la sua candidatura sia appoggiata anche da movimenti con istanze per certi versi radicali?
Io non credo ci siano forze con idee così estremiste, ma se parlare di certi temi, come la difesa del territorio o delle persone è radicale, allora sono radicale anche io.
Quale sarà il suo primo atto ufficiale da sindaco, nel caso venisse eletto?
Sicuramente credo che l’emergenza più grande sia il problema dei rifiuti. Come primo atto da sindaco mi concentrerò su quello.
Alla Spezia devono convivere più esigenze e bisogni (porto, marina militare, turismo, bisogno di nuovi posti di lavoro, etc.) il suo programma tiene conto di questa esigenza? Se sì, che risposte fornisce?
Si ne tiene conto. Dobbiamo rilanciare le nostre caratteristiche specifiche; rilanciare il rapporto con la Difesa, perché abbiamo di fronte molte opportunità storiche e le dobbiamo cogliere, puntando sulla realizzazione di grandi eventi o sul mercato dei grandi yacht. Innanzitutto credo che servano nuovi posti di lavoro che rendano viva la città tutto l’anno, su questo dobbiamo lavorare.
Questo potrebbe essere l'anno giusto per il centro-destra per conquistare la città. Sente la pressione dell'occasione vincente?
“No, non la sento, sono sereno. Sento però la voglia di cambiamento nell’aria. Ci sono molti problemi in città o in generale nel contesto nazionale, come il calo dei redditi medi: la gente sta soffrendo ed è nostro compito cercare in tutti i modi di invertire il declino. La giunta regionale ci appoggia e può darci una ulteriore spinta. Questo per noi è un altro vantaggio, indubbiamente, ma è anche sinonimo della nostra serietà. Mi stupisco quando sento i miei avversari criticare la Regione, dimenticando che è proprio con la Regione che i comuni devono interagire, anche per intercettare finanziamenti. Sotto questo punto di vista, abbiamo una serenità maggiore”.