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Cinque Terre, Pucciarelli: "No al numero chiuso" In evidenza

Il consigliere regionale del Carroccio sostiene invece la necessità dei controlli di Strade Sicure sui treni e nelle stazioni ferroviarie.

Stefania Pucciarelli interviene in merito alle polemiche sollevate dal Presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre, Vittorio Alessandro.

“Il Contrammiraglio nominato nel 2012 dal Ministro del Governo Monti, Corrado Clini, d’intesa con l’ex Presidente della Regione, Claudio Burlando – ha aggiunto Pucciarelli – respinge l’idea di impiegare un contingente di militari di Strade Sicure, da utilizzare come agenti di pubblica sicurezza in ausilio alle forze dell’ordine, ma poi appoggia l’ideona del numero chiuso per i turisti alle Cinque Terre. Più che regolamentare i flussi turistici, occorre garantire prima di tutto la sicurezza a residenti ed ospiti del territorio.

La vera emergenza, infatti, non è l’aumento dei turisti, ma quello di teppisti, vandali e delinquenti che ormai la fanno da padrone sui treni, nelle stazioni e un po’ ovunque anche al di fuori delle periferie delle grandi città.

Ciò è dovuto non solo all’immigrazione senza regole, ma ad un generale buonismo, mancanza di certezza della pena ed assenza di volontà nel far rispettare le norme come in un qualsiasi altro Paese civile.

Il turismo non è distruttivo. I teppisti, i vandali e i criminali, invece, lo sono senz’altro. Negli USA, in Canada e nei Paesi mitteleuropei i turisti dei parchi sono coccolati, protetti, accolti, ma esiste anche un controllo per la sicurezza delle persone e del territorio. Pertanto, semmai occorre limitare l’accesso alla delinquenza, non al turismo.

Come giustamente ha rilevato l’attuale Presidente della Regione Giovanni Toti, il numero chiuso al Parco nazionale delle Cinque Terre appare solo una scorciatoia, un modo per abdicare alle proprie responsabilità di politico ed amministratore del territorio. Tra poco Regione Liguria firmerà il progetto esecutivo per la rimessa in funzione della Via dell’Amore nel suo complesso. Per troppo tempo è stata trascurata ed ora abbiamo trovato le risorse per andare avanti. Ci sono percorsi da fare e bisogna portarli a termine senza scorciatoie.

In sostanza, occorrono soluzioni. Non diktat e divieti”.

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