"Quando nel corso della presentazione del bilancio 2016 mi è stato chiesto quali fossero le ragioni della scarsa considerazione da parte degli enti pubblici degli investimenti della Fondazione, ho risposto che ciò derivava dalla mancanza di competenze e dalla non conoscenza delle regole economiche e finanziarie.
Ne ho avuto l'ennesima conferma leggendo le dichiarazioni del Sindaco Federici che, ancora una volta, mostra di non comprendere la differenza tra erogazioni a fondo perduto, tradizionale strumento di intervento delle Fondazioni che non si prefigge risultati economici, e gli investimenti patrimoniali che, pur perseguendo scopi di utilità sociale, devono comunque rispettare le regole economico-finanziarie.
Proprio perché - come riconosciuto dallo stesso Sindaco - il patrimonio della Fondazione appartiene alla comunità e non può essere depauperato, non sono ipotizzabili investimenti patrimoniali in attività museali, tanto più in assenza di progetti gestionali che garantiscano, anche grazie al coinvolgimento di imprenditori del settore, il raggiungimento di equilibri economici.
Gli investimenti patrimoniali della Fondazione sono stati invece rivolti alla realizzazione di strutture destinate ad affrontare esigenze socio-sanitarie (il Polo Riabilitativo del Levante Ligure, il progetto "Aut Aut - Autonomia Autismo" per persone autistiche) e abitative (i progetti di Social Housing, il dormitorio Caritas in via Brugnato alla Spezia) che, lo ripeto, avrebbero meritato ben altra considerazione, anche perché hanno il pregio di mobilitare sul nostro territorio ingenti risorse nazionali (Cassa Depositi e Prestiti e altre Fondazioni) sostenendo importanti settori dell'economia locale.
Riguardo in particolare all'area di via Fontevivo, è bene ricordare che la Fondazione vi ha investito oltre 20 milioni di euro per realizzare il Polo Riabilitativo in gestione alla Don Gnocchi e una nuova struttura di accoglienza e inserimento lavorativo di giovani autistici, mentre nella stessa area il Fondo Housing Sociale Liguria, promosso dalla Fondazione, investirà importi analoghi per realizzare abitazioni a canoni calmierati, riqualificando il complesso ex Acam che, come ricorderà il Sindaco, fu ceduto a Filse per ridurre l'elevato indebitamento della municipalizzata.
Trattandosi di investimenti privati già realizzati o di prossima realizzazione ben avrebbero potuto essere inseriti tra i progetti presentati dal Comune nell'ambito del Bando Periferie che prevedeva, per l'appunto, criteri preferenziali per le iniziative cofinanziate da privati, in modo da completare la riqualificazione dell'intera area.
Ricordo infine qualche altro esempio di investimenti patrimoniali che la Fondazione non è riuscita a concretizzare:
- acquisizione del complesso ex Mardichi per realizzare un contenitore per eventi, un incubatore di start-up e residenze per giovani ricercatori, e dell'ex Caserma Gandolfo per trasformarla in alloggi per personale della Marina Militare e di altre forze armate. Tali operazioni avrebbero dovuto essere inserite nelle proposte del Comune nell'ambito del cosiddetto "Federalismo Demaniale" - di cui si sono perse le tracce - anche al fine di favorire la tanto sospirata acquisizione di altre aree militari per usi civili;
- realizzazione dell'Hospice per malati terminali all'interno del Polo Riabilitativo di via Fontevivo in relazione al quale i ripetuti solleciti al Sindaco Federici affinché si attivasse presso l'Amministrazione Regionale dell'epoca non hanno sortito alcun effetto;
- realizzazione sulla Passeggiata Morin di un "Villaggio del Palio" degno di questo nome ove valorizzare le tradizioni identitarie delle Borgate Marinare, rimasto sulla carta per i noti dissidi tra il Comune e l'Autorità Portuale.
Non posso dunque non condividere l'auspicio del Sindaco Federici che con la prossima Amministrazione le cose cambino: non ci vorrà davvero molto".
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