“La cifra del nuovo Piano Urbanistico Comunale è il coraggio di scelte nette. La Spezia ha da oggi uno degli strumenti urbanistici più avanzati nel panorama nazionale sotto il profilo delle tematiche ambientali, paesaggistiche, della sostenibilità, della valorizzazione dei quartieri, del sostegno alla piccola distribuzione, dello stop ai grandi contenitori commerciali, frutto dei precedenti strumenti urbanistici.
Il nuovo Piano Urbanistico Comunale è la cornice di una città che in questi anni è già cambiata ed è soprattutto lo strumento dell’ulteriore divenire di questo cambiamento.
Ringrazio la maggioranza per la compattezza di cui ha dato prova. Un grazie anche al PRC, unico tra le opposizioni che ha avuto la coerenza di dare il proprio sostegno, mentre Movimento 5 Stelle e centrodestra, ancora una volta, hanno perso l’occasione, in nome di logiche tutte di partito, di dare il proprio contributo nell’interesse generale.
Il PUC rappresenta un nuovo modo di concepire lo sviluppo della città: un modello di sviluppo sostenibile, con particolare attenzione ai temi ambientali, meno uso del suolo e più rigenerazione della città esistente, ponendo stop all’edificazione nelle zone pedecollinari.
Tra i punti qualificanti dello strumento urbanistico, innanzitutto la conferma del blocco alle nuove costruzioni in collina e la messa a sistema di azioni integrate per la loro salvaguardia e valorizzazione: progetto campagna urbana, interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, il progetto di valorizzazione del sistema dei forti, l’attuazione del parco delle mura e del progetto sulla sentieristica “L’arco e le frecce”, il recupero e l’ampliamento dei fabbricati esistenti legato all’impegno della manutenzione del territorio. Un nuovo modo di pensare la collina rispetto al passato, con l’obiettivo di uno sviluppo turistico sostenibile e di garantire prioritariamente la manutenzione ordinaria del territorio che è un fattore strategico per la prevenzione dal rischio idrogeologico.
Per la rigenerazione della città esistente si facilitano le procedure e si garantisce una maggiore flessibilità per superare problemi di attuabilità di progetti di ricomposizione urbana. Il PUC prevede la scomposizione dei siti interessati a grandi trasformazioni in porzioni più piccole, per eliminare l’eccessiva frammentazione delle proprietà e favorire così le iniziative.
Da sottolineare infine che con il nuovo PUC si sceglie di eliminare le previsioni di grandi strutture di vendita, area ex Sio e area ex IP, e di grandi volumi come i grattacieli nel waterfront e nell’area ex Ip.
“Il nuovo Piano Urbanistico Comunale – ha concluso il vicesindaco e assessore alla pianificazione territoriale Cristiano Ruggia – si fonda su una concezione di equilibrio tra le prioritarie esigenze di sostenibilità ambientale e quelle di superare l'immobilismo, determinato dall'eccessiva estensione delle aree di trasformazione del PUC vigente con l’obiettivo di facilitare interventi più piccoli, più minuti e più sostenibili sotto il profilo della rigenerazione ambientale.
E’ la conclusione di un lavoro di lungo periodo che ha visto la definizione delle linee di indirizzo attraverso percorsi partecipati, come assemblee pubbliche e incontri con enti, istituzioni, associazioni. Anche questa una novità assoluta se si pensa alla complessità dello strumento approvato.
Con il PUC si conferma concretamente la politica per la città smart. Una città sostenibile e capace di gestire le proprie risorse in modo creativo e non dissipativo.
Colgo l’occasione per ringraziare il Consiglio Comunale, la commissione consiliare presieduta da Paolo Carro. Un grazie va naturalmente agli uffici e alle professionalità interne all’Ente che hanno dato prova di competenza e capacità su temi tanto complessi, come riconosciuto da tutti”.