"Il PD ancora una volta non garantisce la maggioranza in consiglio comunale; non permettono al consiglio di riunirsi per discutere il bilancio di previsione redatto dal Vicesindaco, candidato Sindaco scaricato dall'attuale maggioranza che non lo ha neanche ritenuto degno di considerazione nella corsa alle prossime amministrative.
Un bilancio di sinistra come lo ha definito lo stesso Vicesindaco, bilancio fatto su misura per le esigenze elettoralistiche della sinistra in grande difficoltà, fatto di promesse, di asfaltature, di interventi straordinari di manutenzione delle scuole, tutte azioni atte ad accaparrarsi il consenso elettorale.
Una città in piena difficoltà oggi alla mercé di una classe dirigente, a soli due mesi dalle elezioni, inefficiente e approssimativa che presenta un bilancio di previsione privo di qualsivoglia intervento a sostegno dei cittadini, delle famiglie, delle attività commerciali, imprenditoriali, agricole, delle attività del terziario, già provate duramente dalla crisi economico-finanziaria. Un bilancio che servirà probabilmente soltanto a coprire le maggiori spese future dettate dal bisogno di soddisfare le promesse fatte in campagna elettorale.
Siamo usciti dall'aula perché fosse certificata la leggerezza con cui la sinistra amministra questa città da sempre. L'atto fondamentale del Consiglio non aveva neanche i numeri per aprire la discussione, un onere che spetta in pieno alla maggioranza. Noi abbiamo fatto la nostra parte, con l'unico strumento che avevamo per dimostrare ai cittadini della Spezia da chi sono stati amministrati fino ad oggi. Non amiamo occuparci dei problemi degli altri ma quando questi ricadono sulla città diventano anche problemi nostri. Non abbiamo intenzione di fare sconti alla maggioranza. Se non sono in grado di approvare il bilancio, se ne vadano a casa anche in anticipo. Non siamo noi a doverci vergognare per la mancanza del numero legale, ma è la maggioranza che dovrebbe riflettere sulla sua incapacità di "tenuta" su un atto fondamentale.
Si tornerà in aula fra 24 ore anche se unitamente ad altri consiglieri di minoranza avevamo chiesto un rinvio al pomeriggio o a venerdì in quanto non potremo essere presenti per impegni politici già confermati per la stessa ora. Il PD ancora una volta ha dettato legge per tutti, nonostante la richiesta di rinvio avanzata da ben tre gruppi consiliari che in altre occasioni, e per esigenze anche meno importanti, hanno accordato al PD rinvii delle sedute del consiglio.
La democrazia sembra proprio non avere residenza a palazzo civico".