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Sarzana, il Consiglio Comunale dà il meglio (ed il peggio) di sé sulla “problematica commercio” In evidenza

di Luca Manfredini - L'ordine del giorno che si è discusso nel Consiglio Comunale di giovedì 9 marzo, ovvero "La situazione del Commercio cittadino", ha impegnato tutti gli "aventi diritto" in una lunga ed approfondita discussione protrattasi ben oltre i normali tempi di dibattito.

L'ordine presentato era semplice e necessario, vista l'evidente crisi del settore, problema tanto sentito da motivare, in replica immediata alla sua presentazione, l'apparizione di altri due ordini del giorno sulla stessa problematica; problema tanto importante da portare il Consiglio, iniziato alle ore 20.00, a discuterne sino a tarda notte (01.30) in un'affascinante crescendo di sfide prettamente politiche, in un intercalare di ovvietà ed accuse miscelate con giusta sapienza, un enfatico "show" che ha presto sostituito l'accidia classica imperante da tempo nel Consiglio sarzanese, con una ben più vitale eccitazione e partecipazione.

Forse (ma non sta a noi dirlo) la recente uscita dal Partito Democratico sarzanese di due "pezzi importanti" come il Presidente Paolo Mione e il Consigliere Rosanna Pittiglio, confluiti nel gruppo Mdp Articolo 1, ha sparigliato non poco le carte in gioco, cambiato i rapporti di forza e influito sul Consiglio Comunale ben più che l'argomento in discussione.

I commercianti presenti erano perplessi e nervosi, ogni gestore di un'attività ben conosce la realtà propria e di Sarzana, ben conosce le difficoltà e le problematiche e da troppo tempo attende risposte, come pure da troppo tempo partecipa a riunioni.
Ulteriori discussioni cosi chiaramente politiche non li appassionano più, dallo scontro in corso si può recepire che la discussione abbia ben altre velleità, e piano abbandonano il Consiglio.

Il "secondo round" sull'argomento commercio, avviato da Mione e Pittiglio nell'Assemblea pubblica tenutasi al Barontini pochi giorni fa, inizia in prima serata nel Consiglio sarzanese; la campanella suona e, come in una partita di carte, ogni partecipante sa bene quando calare la propria briscola o il proprio carico, come i giocatori ben sanno ci sono tempi studiati, repliche attese e momenti giusti per intervenire, in un crescere costante e lungo, apprezzato però solo dagli appassionati e dagli addetti ai lavori.

Esaurite tutte le "recitate consapevolezze" dei presenti sulla difficoltà di Sarzana ed enunciate tutte le conoscenze inerenti al problema, si passa velocemente allo stadio successivo, alla passione sportiva.

Rendicontare più di 5 ore di battute e risposte è compito immane e sarebbe solo una noiosa raccolta di "virgolettati", rimane qualche commento più coreografico, il carico calato da Mione a tarda serata e la votazione finale.

Dagli attacchi della Frassini al nuovo gruppo: "Apprezzo molto chi ha la capacità di ammettere le proprie colpe, attaccando ciò di cui, da sempre, siete parte integrante, la politica sarzanese che ora tanto criticate", a quelli di Zanetti: "I Centri Commerciali che proliferano dovunque servono perché foraggiano la politica", alla sua ironia: "Più che mettere macchinette per pagare i parcheggi, bisogna installarne altre del tipo che distribuiscano un euro l'ora a chi parcheggia a Sarzana, più tempo sosti più guadagni, così si incentivano le persone a venire", e ancora: "Mi sembra che sia stato fatto e detto tutto, ma la crisi permane, bisogna puntare sull'originalità, io suggerisco il metodo "Famolo Strano".

Mione poi cala un pesante carico nella discussione, attaccando sul nuovo progetto "in corso d'essere" al Mercato ortofrutticolo.
L'Amministrazione avrebbe modificato lo statuto della CALL, vulgo "Mercato di Pallodola" (partecipata del Comune al 75%) trasformandola in una Società atta a fare investimenti immobiliari e operazioni finanziarie.
Il progetto del capannone commerciale (3500 metri quadri) costruito dalla Società, che sfrutta così la possibilità data dal vecchio piano regolatore, un capannone effettuato da una partecipata che pare anche galleggiare in cattive acque, un tentativo presunto di rilancio che rischia di fare la fine di Sarzana Patrimonio, e l'Assessore Baudone sbotta in una affermazione particolare: "Allora lasciamola fallire", che pare confermarne le difficoltà.

Da anni il M5S ed il suo Consigliere Chiappini lavorano su queste problematiche e Mione trova facile sponda e esprime dubbi su questa operazione: nel caso la società andasse in difficoltà, il debito tornerebbe in carico ai cittadini perché il Comune dovrebbe liquidarne la fideiussione. L'attacco di Mione si sposta poi sulla scarsa informazione data sul progetto, sulla notizia letta sui giornali ma non discussa in Consiglio e, a suo dire, neanche data a conoscenza dei Consiglieri PD, completamente ignari del progetto.

Il distinguo dei tre diversi ordini del giorno presentati è netto;
- il primo, a firma Mione/Pittiglio, cita le difficoltà evidenti del commercio, elemento fondante dell'economia sarzanese, il suo aggravarsi e i piani di intervento mancanti da parte dell'Amministrazione, compreso il non avvio dello specifico "studio Spinetta", concluso e retribuito da più di un anno.
Chiedono quindi alla Giunta di: "Procedere con la massima celerità a dare corso ad una reale attività di programmazione per porre rimedio alla grave crisi del settore ed impegnano la giunta a riferirne entro 30 giorni dalla data di approvazione del suddetto ordine del giorno".

- il secondo, a firma Sara Frassini di "Per Sarzana", cita la crisi nazionale sul comparto commercio e la sua ricaduta sul nostro territorio, l'obbligata concorrenza con le tre grandi superfici commerciali (Le Terrazze - Outlet Brugnato – Leclerc) realtà degli ultimi anni, considera le iniziative culturali, le manifestazioni promosse dal Comune, le iniziative tutte tra cui l'abbassamento della TARI e l'aumento delle presenze turistiche dichiarate dall'Osservatorio Regionale.
Chiede quindi alla Giunta di: "Proseguire nell'attività intrapresa ed assicurare, agli operatori del settore, il valido supporto dato dalle iniziative sopracitate, a presentare entro 30 giorni la proposta del nuovo Piano del Commercio, ed avviare la discussione in Consiglio Comunale".

- il terzo, a firma PD, cita la crisi nazionale in atto sul comparto Ccmmercio e la sua ricaduta sul territorio, considera la crescita di Sarzana, in controtendenza con il dato nazionale, un segnale positivo dovuti all'impegno promozionale per la città e il piano di marketing propedeutico all'elaborazione del Piano di Commercio che sarà ulteriore volano.
Chiede quindi alla Giunta di: "Proseguire con l'organizzazione di manifestazioni atte ad incrementare i flussi turistici e la promozione della città, ad individuare, in accordo con gli operatori commerciali, periodi dell'anno a "sosta gratuita", ad arrivare alla conclusione delle procedure in corso per la discussione in Consiglio Comunale, entro fine aprile, del Piano di Commercio".

Rimane solo che da votare e il risultato appare scontato, l'Ordine del giorno presentato da Mione/Pittiglio viene appoggiato e votato dai Consiglieri Carlo Rampi (Fratelli d'Italia), Valter Chiappini (M5S) e Zanetti (Sel), oltre che dai proponenti, quindi 8 voti contrari e 5 favorevoli, l'ordine viene bocciato.
Esattamente all'opposto ma numericamente eguali, vengono approvati gli ordini del giorno di PD e Frassini, ognuno con 8 voti a favore e 5 contrari.

Segnaliamo anche la bocciatura della mozione del Consigliere Chiappini sulla "Raccolta differenziata rifiuti urbani per attività commerciali".
La sua richiesta di istituire a livello sperimentale delle piccole "isole ecologiche" e/o punti di prossimità, per risolvere il problema dei bidoni dei commercianti, esposti o interni, viene bocciata a favore di nuovi orari e nuove efficienze richieste trattate con il sevizio Acam esistente.

Si è parlato minuziosamente per ore di tutto ciò che riguarda il commercio cittadino ed il necessario rilancio, si è parlato a lungo di tutto ciò che tutti sanno, ne é venuta fuori una bella serata, combattuta e costruttiva ma, purtroppo, apparentemente tardiva.
Una discussione del genere sarebbe stata ben più utile ad inizio legislatura, e non ora ad inizio campagna elettorale, solo un anno ancora per incidere su ciò che, al momento, langue abbondantemente.

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