La scissione dei due consiglieri, avvenuta a seguito della costituzione di un nuovo partito, Dp, è infatti una scelta incomprensibile sia sul piano nazionale che locale che rischia di indebolire il ruolo della sinistra, in un momento in cui, in Europa, in Italia e in Regione Liguria, si sente forte l'avanzamento delle destre sovraniste e dei movimenti populisti. Non possiamo considerare Sarzana un'isola felice, dove tale ripresa della destra non abbia possibilità di attecchire. Le scissioni e le divisioni hanno sempre regalato occasioni di rivincita alla destra. È ciò che è avvenuto con Prodi e con l'interruzione del grande sogno ulivista.
Inoltre non può sfuggire che l'iniziativa di Mione e Pittiglio arrivi dopo una costante attività di logoramento dell'amministrazione Cavarra su tante pratiche importanti e attraverso continue uscite giornalistiche in cui abbiamo fatto percepire, ai nostri elettori, iscritti e simpatizzanti il prevalere di fratture spesso immotivate e personalistiche. Oggi per la prima volta apprendiamo la disponibilità da parte del neo movimento Dp di continuare a riconoscersi nell'alveo dell'alleanza del centrosinistra: è una notizia non trascurabile, ma che
non può non essere considerata alla luce delle necessarie convergenze programmatiche. Non accetteremo, infatti, uno stillicidio costante dell'importante lavoro amministrativo di cambiamento della città, perché il programma con cui siamo stati eletti è chiaro, e dobbiamo coerenza e responsabilità ai nostri concittadini.
Pertanto riteniamo che debba essere sgombrato il campo dall'antipatica sensazione che una rottura motivata per ragioni politiche non comporti anche la inevitabile conseguenza delle dimissioni da parte del presidente del Consiglio di Sarzana, dal ruolo che ha ricevuto in nome e per conto del Partito Democratico.
Tale questione diventa fondamentale agli occhi dei nostri elettori e iscritti perché la regola fondamentale del Partito Democratico è il primato delle idee sui protagonismi.
Mione deve rimettere il proprio incarico e dimostrare coerenza e rispetto nei confronti dei nostri iscritti e dei nostri elettori.
Il Pd, con lo stesso spirito di servizio, non rinuncia a riannodare un dialogo con gli scissionisti, che avvenga su basi programmatiche. La discussione sia netta e trasparente. I sarzanesi hanno bisogno di capire le ragioni di questa crisi e perché si rischia di far fare un passo in avanti alle destre populiste. Ricordando che il ruolo del presidente del
Consiglio Comunale deve avere una funzione super partes, non sempre stata garantita, non solo nell'assise consiliare, ma anche in appuntamenti pubblici, non accetteremo che si prolunghi ulteriormente una gestione diversa. Anche per questa ragione, per la terzietà del ruolo e per la sua rilevanza nel rapporto con i sarzanesi è bene che venga sottratta dal rischio di discussioni politicistiche, trovando in una figura questa capacità di sintesi istituzionale.
Il Partito Democratico di Sarzana invita a una rapida risoluzione delle questioni poste: la citta non ha bisogno di una politica avvitata su se stessa, in un momento in cui può
rilanciare le proprie potenzialità economico-produttive e continuare a svolgere una positiva funzione aggregativa e di traino dell'intera Val di Magra.