Una colata di cemento a inerpicarsi sulle ultime propaggini di verde che ancora si insinuano in pieno centro cittadino. Un intervento discutibile anche dal punto di vista geologico e idraulico, che contrasta con tutti i principi di buon governo del territorio, diventati cultura diffusa proprio in seguito ai ripetuti eventi alluvionali che hanno colpito la Liguria.
Eppure in consiglio comunale sembra si stia realizzando un atteggiamento dilatorio a tutto vantaggio di coloro che sperano, tra l'altro, che un PUC di salvaguardia, come quello in fase di votazione, non venga approvato entro il termine del mandato di governo di questa giunta.
Nella seduta di lunedì 6 marzo, quarta di quelle dedicate al licenziamento del provvedimento che doveva bloccare definitivamente il progetto edilizio di Valdellora, già acquisiti i pareri dell'ufficio urbanistica e del Servizio Geologico, su proposta di un consigliere di maggioranza si è deciso si attendere il rientro del presidente del Consiglio, rinviando la decisione, con il chiaro intento di dilazionare i tempi, avvicinarsi alla fine del mandato, trovare alleanze a favore del progetto.
Sono segnali che lasciano intendere che il partito tasversale del cemento cerca di diventare maggioranza a scapito dell'interesse pubblico ed a solo vantaggio di chi specula sul nostro territorio, lasciando alle nostre ed alle future generazioni il fardello di un territorio ulteriormente depauperato, sempre più difficile da gestire, sempre più rischioso da abitare.
Valdellora va tutelata non solo per questi motivi contingenti, ma anche perchè rappresenta una cartina al tornasole di un modo di fare politica che risponde alle esigenze dei poteri forti invece che ai legittimi interessi dei cittadini.
Auspichiamo quindi che in consiglio comunale si formi una maggioranza che, al di là degli schieramenti politici, sappia responsabilmente prendere le corrette decisioni, respingendo l'anacronistco progetto edilizio di Valdellora e approvando al più presto il nuovo PUC.