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Dal Consiglio Comunale della Spezia via libera al piano di aggregazione di Acam (video) In evidenza

di Francesco Truscia - Tensione in consiglio comunale per la delibera sulla prospettiva di aggregazione del gruppo Acam. Alla fine passa, con 17 voti a favore.

Il Consiglio Comunale si accende

Non sono bastate le manifestazioni di protesta di alcuni consiglieri comunali dell'opposizione e dei cittadini che si sono trovati in questi giorni anche di fronte alla sede di Acam in Via Picco 22 per protestare contro il piano di aggregazione di Iren (S.p.a italiana che si occupa di multiservizi, in particolare produzione energia elettrica) al gruppo Acam. La discussione è durata a lungo, in un susseguirsi di contrasti e accuse tra consiglieri della maggioranza e dell'opposizione e con il voto contrario di Pier Luigi Sommovigo (Lavoro e Sviluppo Sostenibile) in dissenso con la maggioranza.

In una sala consiliare gremita di persone, inizia quindi il dibattito che porterà alla delibera di aggregazione. Il consigliere Giulio Guerri (Per la nostra città con Giulio Guerri) tenta di porre la pregiudiziale di legittimità così da rinviare la discussione, ma il consiglio boccia la sua richiesta.

Anche Maria Grazia Frijia (Gruppo Misto) si oppone: "In commissione era stato detto che una delle condizioni per procedere con urgenza era dovuta all'attuazione del decreto Madia. Il decreto sulle partecipate risale a fine settembre 2016, ma i decreti attuativi sono stati riformulati. Il 23 marzo 2017 era stato posto come tempo termine al quale sarebbe entrato in vigore il decreto poiché dovevano trascorrere 6 mesi, ma la data è slittata a fine giugno. Non si possono votare delle delibere che riportano formalmente date non corrette". Anche in queso caso la sospensiva della consigliera Frijia viene respinta dal consiglio comunale.

L'assessore alle partecipate Jacopo Tartarini presenta la delibera manifestando la volontà, con questa mossa, di salvare un'azienda che definisce in stato pre-fallimentare. "Siamo di fronte ad un'occasione che non possiamo perdere, altrimenti rischierebbero di rimanere insoddisfatti i cittadini, i consiglieri ed i lavoratori. Dobbiamo ricapitalizzare l'azienda e può farlo solo un socio che ha un interesse espansivo".

Prende la parola Carlo Colombini (Movimento 5 Stelle): "Non state a progettare più niente, non ne avete indovinata una neanche per sbaglio. A tre mesi dalle elezioni ci proponete questa aggregazione con Iren. Acam ha affidato, alla PricewaterhouseCoopers, la redazione di un piano di aggregazione con una multiutility a maggioranza pubblica. "Casualmente" ad oggi c'è l'interesse della sola Iren, con banche e fondi di investimento al suo interno; dico casualmente perché la PricewaterhouseCoopers collabora stabilmente da anni con Iren. Se guardate tra le mission di Iren c'è anche la produzione di energia elettrica tramite incenerimento dei rifiuti, mentre noi stiamo cercando di far funzionare il porta a porta. Si tratterebbe di uno sputo in un occhio per chi difende la raccolta differenziata".

Anche il consigliere comunale Edmondo Bucchioni (Rifondazione Comunista) attacca la maggioranza confermando forte preoccupazione per la stabilità dei posti di lavoro che deriverebbe da questa aggregazione, ricordando anche il referendum del 2011 che ha visto esprimere la maggioranza degli italiani a favore della gestione pubblica dell'acqua. "E' iniziata una guerra in consiglio comunale, voi destinate questa città al massacro, vi assumete un grosso rischio".

Tra le file della maggioranza prende la parola Pier Luigi Sommovigo che dichiara il proprio voto contrario alla delibera, in dissenso con il resto della maggioranza.

La delibera passa

In un ping pong di accuse sulle gestioni precedenti, sulla gravità della privatizzazione di un bene pubblico come l'acqua e con svariati momenti di tensione tra i consiglieri si giunge alla votazione sulla delibera: 17 voti favorevoli, 12 contrari, 1 astenuto, la delibera passa con immediata eseguibilità, segue applauso ironico dei consiglieri dell'opposizione e del pubblico. Si apre così il percorso che potrebbe portare all'aggregazione del gruppo Iren con Acam, opzione tanto contrastata dai comitati cittadini per l'acqua pubblica e dai consiglieri dell'opposizione.

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