Si chiamano fondi strutturali e sono quelli che l'Unione Europea trasferisce periodicamente agli stati membri per favorirne la crescita nei più svariati ambiti: dall'innovazione, passando per la formazione fino alla tutela dell'ambiente.
ADDIO A 14 MILIONI DI EURO: GENOVA LA FA DA PADRONA
La programmazione 2007-2013 ha permesso alla Spezia di aggiudicarsi ben 19 milioni di euro, che però nella nuova programmazione – quella 2014-2020 – si ridurranno con tutta probabilità a 5 (massimo 6), a causa della priorità data a livello governativo alle aree metropolitane, come Genova.
Non solo: i fondi comunitari devono essere spesi entro il 2020, ma ancora oggi si attende da parte della Regione l'emanazione della relativa delibera di giunta che deleghi alle città la gestione delle risorse: in caso contrario non si potrà procedere scegliendo quali interventi finanziare. Un ritardo che nell'assessore alle politiche comunitarie Laura Ruocco desta tutta "una serie di preoccupazioni".
"La programmazione precedente è stata molto densa – ha spiegato oggi l'assessore, durante la commissione richiesta dal M5S per fare luce sulla gestione dei fondi europei – perché la Regione aveva stanziato 19 milioni di euro per la nostra città, che ci hanno permesso di fare una serie di investimenti importanti sul territorio".
Tra gli altri la riqualificazione dell'illuminazione pubblica, l'acquisto di nuovi mezzi elettrici e, nei quartieri del Levante, il contenimento del Dorgia e la nuova biblioteca nell'area ex Fitram (leggi qui). A cui si sono aggiunti altri interventi, come il ripristino di Palazzo Crozza, finanziati dai fondi Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate).
"Ora attendiamo la nuova programmazione della Regione sui fondi POR-FESR (Fondi europei di sviluppo regionale, ndr) – ha aggiunto Ruocco – ma siamo preoccupati perché i tempi stringono. I finanziamenti per la Spezia saranno molto meno consistenti: si prevedono 5-6 milioni di euro al massimo rispetto ai 19 milioni precedenti. Il che, chiariamo, non è colpa della Regione: i fondi infatti sono stati concessi soprattutto alle aree metropolitane".
I TEMPI STRINGONO. MENO 25 GIORNI PER I VECCHI FINANZIAMENTI
I tempi sono brevissimi, anche perché il prossimo anno dovrà già esserci la valutazione primaria sulla ripartizione delle risorse. "Può essere un problema anche per la prossima amministrazione", ammette Ruocco.
Un peccato, se si considera che il Comune si avvale di competenze mirate circa le politiche comunitarie, a cui è dedicato un ufficio a sé stante - sebbene composto da sole 2-3 persone - diretto dalla dottoressa Chiara Bianchi.
"Tutte queste opere (quelle finanziate dai fondi della programmazione 2007-2013, ndr), come la nuova Mediateca (leggi qui) e la nuova biblioteca (leggi qui), sono in netto ritardo", ha sottolineato la commissaria del M5S Marcella Ariodante. "Sono all'interno della campagna elettorale", ha rincarato Giulio Guerri (Per la nostra città).
La scadenza da rispettare perché i finanziamenti europei per questi interventi non vadano persi è che le opere come la nuova biblioteca siano pronte entro il 31 marzo. "Per quel giorno teniamoci liberi", scherza Guerri.
"POTENZIAMO L'UFFICIO POLITICHE COMUNITARIE"
"Fra le tante cose fatte male dall'amministrazione ce n'è una buona – ha riconosciuto Enrico Chiocca del Partito Democratico – ed è stata l'organizzazione di questo settore all'interno del Comune. Come commissione, indipendentemente dagli schieramenti politici, non possiamo che richiedere il potenziamento di questo ufficio, con la speranza che diventi strategico per la prossima amministrazione e che in futuro possa dedicarsi a tutto campo al settore dei finanziamenti europei".