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Sarzana benedice l'incorporazione di Acam in Iren In evidenza

di Luca Manfredini - Consiglio Comunale sull'approvazione del piano Industriale di Acam Spa senza sorprese, circa 4 ore per deliberarne l'ok, alla presenza dell'Amministratore unico di Acam, Dott Gaudenzio Garavini.

Lunghe ore di discussioni tese solo ad arrivare alla sicura (numericamente) votazione finale, come qualcuno giustamente ha affermato; "Quasi un perder tempo nella fretta di decidere".

Scontata la professionalità dell'Amministratore Acam nel presentare il piano, scontata l'unione delle Minoranze contro il muro decisivo della Maggioranza tutta, quella classica come pure quella acquisita.
L'argomento è di quelli "pesanti" e importanti, come pure purtroppo, anche di quelli da appassionati, da "delegati" dai cittadini comuni che non vogliono o non possono approfondire un argomento così difficile; a testimonianza di ciò l'ennesima mancanza di pubblico in Sala Consiliare.

Da una parte la multiutility Acam che ha segnato la nostra storia con le sue vicissitudini, i suoi debiti immensi e le ufficiali colpe della politica, rimarcate tra l'altro da un accorato intervento del Presidente del Consiglio Comunale Paolo Mione, dall'altra i cittadini che pagano da sempre i servizi di questa "partecipata" che, entro breve, lo sarà molto meno.
Cittadini che hanno pagato, e pagheranno ancora, come pure i dipendenti hanno pagato e ancora lo faranno, con prepensionamenti, contratti di solidarietà e movimentazioni interne, riducendo vistosamente il personale, ma ulteriori esuberi sono previsti.
Il piano di riassetto di cui sopra, conseguente all'enorme debito accumulato sino al 2012, ottiene, con il concordato ratificato dal Tribunale ex art 182 bis e gli interventi effettuati, un netto miglioramento e porta a chiusure in attivo negli anni a seguire.

Si può inserire qui un intervento del Consigliere Valter Chiappini (M5S): "Ci venite a proporre di vendere un nostro bene, ora in attivo,  per il quale i cittadini e i dipendenti Acam hanno pagato, tutti tranne che i politici e gli Amministratori responsabili.
Quali sono i veri motivi di questa svendita nonostante il piano di riassetto stia consentendo di ripianare i debiti e salvare la Società?
Il comparto Acqua è settore appetito dal mercato e soggetto a tentativi di raggiri dei risultati referendari del 2011, lo stesso comparto per cui, nel luglio 2016, l'azienda si vantava delle infrastrutture adeguate e della buona gestione: questo a conferma della "non necessità" di anticipare quegli investimenti con cui si cerca di giustificare la svendita Acam.
I sacrifici imposti dal piano di riassetto erano finalizzati a sanare Acam e riconsegnarla ai cittadini o a renderla solo il più appetibile possibile per il mercato e quindi destinata a questa operazione?"

58 i milioni di valore stimato al momento dell'Azienda, due i settori coperti oggi (dopo la vendita del "ramo buono" Acam Gas), acqua e rifiuti, e ora questa ipotesi di "fusione per accorpamento" o, più garbatamente, aggregazione di due grosse Aziende, Acam ed il colosso Iren che ha già espresso il suo interesse.
Iren è grande più del suo grande debito di circa 3 miliardi, ha profitti legati più a operazioni finanziarie che ai propri servizi, gode di un "rating" di valutazione minimo (BBB-) e predilige la termovalorizzazione; una realtà nettamente più grande di Acam che spaventa. Genova, a tal testimonianza, ha bocciato l'ipotesi di fusione tra Iren e Amiu, il corrispettivo genovese di Acam.
Garavini specifica che saranno vagliate attentamente tutte le richieste, sperando siano numerose, e presenta ai Consiglieri il progetto industriale su cui votare.

Un fascicolo di 36 pagine (300 il Piano integrale) comprensivo di grafici e calcoli che viene immediatamente impugnato dalle minoranze: "Non siamo chiamati a votare un piano Industriale bensì una sintesi inutile, una presentazione di esso, la pubblicità di un piano Industriale che verrà - attacca sin da subito il Consigliere Carlo Rampi (Fratelli d'Italia) - Il documento che andiamo a deliberare non reca alcuna certificazione di conformità al piano industriale che ci chiedete di votare, qualcuno dovrebbe spiegare perchè, questo Consiglio, debba essere costretto a discutere e poi ufficializzare un documento diverso da quello che poi si andrà a pubblicare".

Garavini interviene ed ufficializza l'allegato presentato come vero ed unico Piano Industriale, come tale va valutato e votato.
E il Consiglio va, di sospensione in sospensione, di richiesta di rinvio (bocciata) in attesa del vero progetto e di scontro in scontro; la mezzanotte è vicina e la fretta di votare è evidente, i Consiglieri di Maggioranza si vestono e si va alla votazione finale.

Il Piano Industriale Acam é approvato da tutta la maggioranza, la stessa che boccia, tra l'ilarità della minoranza, l'aggiunto emendamento, presentato da quest'ultima, teso ad ufficializzare l'allegato discusso e votato, identificato in qualche modo come "allegato 1 composto di 36 pagine e unico, quindi, progetto".

Unico a recepire e votare a favore (insieme alla minoranza proponente) è il Presidente Paolo Mione, i Consiglieri Rampi, Chiappini e Zanetti abbandonano, dopo la bocciatura del loro emendamento, la Sala e non votano il progetto Acam.

Ora la palla passa al Consiglio Comunale di lunedì alla Spezia, dove verrà discusso e, approvato o meno, lo stesso progetto approvato a Sarzana. Al momento l'unica bocciatura arriva dal Comune di Lerici.

Il Consiglio Comunale si è aperto con un sentito ricordo dedicato allo scomparso Roberto Galli, il Presidente del Consiglio Mione ne ha ripercorso la vita, l'impegno, le qualità come Consigliere e come uomo ed il garbo con cui affrontava da sempre qualsiasi discussione, esempio per chi ambisce ad impegnarsi politicamente.

 

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