Egregio Giovanni Vasoli, Segretario del PD di Sarzana,
la sua risposta alla mia denuncia, sull'insufficienza attuale della politica del PD sarzanese e della conseguente difficoltà dell'Amministrazione comunale, si è tradotta in una ridicola e banale sequela di commenti e di sterili falsità finalizzate ad attaccare solo la mia persona.
La mia era una lettera aperta che, analizzando questioni urbanistiche, commerciali e ambientali, si concludeva con una personale analisi politica, che lei ovviamente non può condividere.
Lei, anziché entrare in merito, disquisisce di caffè, di canto di S.Rocco, di irritazione, ... arrivando a commentare persino il mio ruolo internazionale di Presidente della Camera di commercio italo - libica.
Ma che ci azzecca?
È normale per lei accrocchiare pizzini contro chi, in termini politici, analizza e discute di problematiche, che lei, pericolosamente, osa definire "piccole cose"?
La nostra Sarzana esige trasparenza, concretezza, capacità di analisi e di elaborazione e soprattutto un'ovvia competenza per tradurre le strategie in azioni tangibili di governo; la sua risposta segna il contrario, ahimè, in quanto dimostra l'impossibilità di soddisfare queste esigenze e quindi Sarzana rischia inesorabilmente di andare a "sbattere".
La nostra città, piegata da una profonda crisi, oggi non trova le giuste risposte nella sua politica e i sentimenti di chi vive, lavora e cresce sono segnati sempre più da una sfiducia, che logora tutte le energie necessarie per il futuro: non offrite analisi, idee, competenze, ... e dimostrate solo la mancanza di coraggio per parlarne seriamente.
Segretario, si rende conto che lei non mi ha risposto su niente?
Se non lo ha fatto vuol dire che non ne ha voglia, che non può, che non sa, ....?
Io la sfido pubblicamente a un dibattito: scelga lei il terreno più favorevole tra sanità, ambiente, urbanistica, cultura, attività produttive, inquinamento, economia o anche tutto, anzi meglio tutto!
Può farsi accompagnare anche da un "secondo", come il suo prestigioso sindaco, per misurarci, magari in piazza.
Io porto le sedie, l'impianto voce, pago l'occupazione di suolo pubblico e invito qualche giornalista, ma voi, questa volta, portate le risposte e non delle false verità!!!
Dovete imparare a misurarvi, a dialogare, ad essere inclusivi e non divisivi.
Vede Segretario, in tutto il suo inutile cazzeggio, lei ha detto una sola cosa, chiara e grave: lei associa il senso dell'iscrizione al PD solo come l'adesione al gruppo dirigente locale, sempre più povero di voti, ma non è così!
Il PDV è il "suo" partito? Ciò che è suo non può essere mio!
Il PD al quale io sono iscritto, e che vorrebbe che abbandonassi, è l'espressione di ideali e di valori che lei, come le altre, ritiene siano solo "piccole cose".
Lo so, che tutto ciò nei pizzini non c'è scritto.
GianFranco Damiano