«Il documento dei 5 Stelle – spiegano Pucciarelli e Puggioni – così come era stato impostato, avrebbe svuotato l'ASL 4 Chiavarese del personale infermieristico. Non si può tirare una coperta troppo corta da una parte o dall'altra».
Il consigliere del Carroccio Stefania Pucciarelli aveva preparato un Ordine del Giorno, in cui impegnava la giunta regionale ad accelerare i tempi, vista la generale necessità di personale infermieristico all'interno delle ASL liguri, dell'avvio delle relative fasi concorsuali del bando per l'assunzione di infermieri. Chiedeva inoltre che venissero coordinate le procedure di mobilità tra le varie ASL, in modo da garantire l'equilibrio e la funzionalità delle aziende sanitarie stesse.
«Purtroppo – spiega Pucciarelli – il Pd non ha voluto firmare il mio documento che slitterà alle prossime settimane. Questa è stata l'ennesima dimostrazione di come la politica messa in atto dal partito democratico sia quella della bandierina. Dal momento che conosco bene le criticità della ASL dello spezzino, ritengo opportuno seguire una direzione che sia logica, sensata e seria. Quello che era stato chiesto nel documento dei 5 Stelle non rispondeva a questi requisiti».
I consiglieri regionali leghisti attaccano il Pd anche in merito alla presenza in aula durante il dibattito.
«Ad eccezione dei consiglieri Pd Paita, Michelucci e De Vincenzi - dice Pucciarelli - si è notata l'assenza del consigliere 'chiavarese' Garibaldi che non era presente in aula non solo nel corso del dibattito, ma anche nel momento del voto. La sua assenza fa comprendere quanto l'ordine del giorno dei 5 Stelle potesse avere eventuali ripercussioni negative sull'ASL 4. Noi della Lega Nord quello che chiediamo è la parità di trattamento di tutti i territori».
«Bisogna tutelare innanzitutto i diritti dei malati - aggiunge Puggioni -. Mi è dispiaciuto votare contro l'ordine del giorno dei 5 Stelle perché, se il Pd avesse firmato il documento della Pucciarelli, probabilmente potevamo elaborare un ordine del giorno condiviso. Con la sanità non si scherza, non si gioca sulle ambiguità e sulla pelle dei lavoratori. Non si devono mettere i territori uno contro l'altro. Avanti quindi con la riforma della sanità del vice presidente Sonia Viale, riforma che non guarda il particolare ma il generale e crea una governance unica per tutte le cinque Asl della nostra regione».