Ad oggi nonostante i numerosi appelli nulla è stato pubblicamente dichiarato dagli Enti di controllo ASL ed ARPAL circa le potenziali aree che potrebbero esser state interessate dalla contaminazione della nube.
Le nubi infatti, come è noto, non conoscono confini amministrativi e sono solite vagare per i cieli portandosi dietro e dentro eventuali tossicità.
Sarebbe bene che in attesa dei risultati delle analisi, si dicesse con chiarezza quali sono le possibili aree contaminate, basandosi sui dati meteorologici di questi giorni e se ci sono stati versamenti nel fiume Magra.
Altro aspetto è quello giuridico, ossia com'è possibile che l'impianto in questione sia stato colpito da tre incendi nel giro di pochi mesi? La magistratura negli anni passati aveva già accertato la mano della criminalità organizzata. Dobbiamo pensare che nulla è cambiato? Oppure il problema sta nella sicurezza dell'impianto?
I cittadini hanno il diritto di sapere come tutelare la propria salute e gli Enti preposti hanno il dovere di dare gli strumenti necessari.